Chiacchierando di gusto

Serata bordolese per Epulae Bracciano: incontro con Chateau Haut Guillebot

di Francesco Rovida

12/05/2009


Proseguono le iniziative di degustazione promosse dalla delegazione di Bracciano dell'Accademia Epulae. Lo scorso martedì 28 aprile, presso l'Università Agraria, si è svolta una piacevole serata di incontro con i vini bordolesi di Chateau Haut Guillebot e i relativi produttori. Un incontro che la presidente Sandra Ianni stava organizzando da tempo, dopo aver avuto l'occasione di conoscere i proprietari dell'azienda e assaggiarne una parte della produzione.
La serata si è svolta in due parti, corrispondenti, in realtà, alle due tipologie produttive (e alle aziende) condotte dai proprietari: la sig.ra Marie-Christine Renier Labouille ha presentato i vini dello Chateau che la sua famiglia possiede da sette generazione, con tradizione di conduzione tutta al femminile, a pochi chilometri di Bordeaux e Saint Emilion; il marito, invece, ha offerto all'attenzione dei presenti alcune bottiglie prodotte più a sud, nei vigneti di proprietà della sua famiglia di origine, ricadenti nelle AOC Sauternes, Ste Croix du Mont e Loupiac.
I
60 ettari di vigna di Chateau Haut Guillebot, su terreni argillo calcarei che dominano la Dordogna, ricadono nelle AOC Bordeaux e Entre Deux Mers e portano alla produzione di diverse tipologie di vini.
La degustazione ha preso il via, non senza qualche perplessità “italiana” presto sedata dalle ottime ragioni della scelta tipicamente “francese”, da un Bordeaux Rosè 2008, prodotto con Merlot (in maggioranza) e Cabernet Franc. Mentre il Merlot viene vinificato con la tecnica del salasso, per il Cabernet Franc è stata scelta la modalità della macerazione pellicolare per dare corpo e aromi, che ha regalato anche un colore particolarmente intenso, fine e seducente.
Passando ai vini bianchi, sono stati degustati prima un Entre Deux Mers 2008, vinificazione di Savignon (70%) e Semillon (30%), con utilizzo solo di botti di acciaio, dai profumi delicati e fini, con notevoli e freschi toni citrini, e successivamente un Bordeaux Blanc 2008, con i medesimi vitigni del precedente a percentuali inverse, decisamente più morbido e con profumi più intensi e persistenti.
Per i vini rossi sono diventati ovviamente protagonisti i grandi vitigni del taglio bordolese. Il primo vino è stato un Bordeaux Superior 2007. Il taglio prevede in questo caso circa il 70% di Merlot, cui vengono aggiunti Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc in parti uguali. La vendemmia viene svolta nelle prime ore del mattino e l'uva è conservata a bassa temperatura per alcuni giorni, allo scopo di concentrare e mantenere i profumi. La vinificazione segue poi il percorso classico e comprende anche la fermentazione malolattica, senza uso di legno. Il vino presenta soprattutto aromi fruttati molto piacevoli, una buona morbidezza e una sensazione di piacevolezza che va ad accompagnare gradevolmente diversi piatti.
Il secondo vino rosso entrato nei bicchieri è stato il Bordeaux Superieur Cuvée Prestige 2006, frutto di una accurata selezione delle uve provenienti dalle vigne più vecchie dello Chateau, che raggiungono anche i 50 anni di età. Anche in questo caso la scelta del taglio privilegia il Merlot (60%) che apporta, anche per la qualità delle vigne e la maturazione di un anno in legno, una grande morbidezza e rotondità.
Infine, un triplice incontro con i muffati della zona di Bordeaux che, a parte il Sauternes 2006, ha permesso un interessante incontro con due piccole perle dell'enologia francese: il Loupiac 2005 e il S.te Croix du Mont 2005. Vini brillanti nel colore, morbidi e caldi, intensi e persistenti, pur con caratteristiche di struttura diverse. Vini di approccio non semplice, ma difficili da non amare.

Francesco Rovida
francescorovida@tele2.it

http://www.chateauhautguillebot.com/