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Alghero piange il grande chef Moreno Cecchini, simbolo della Riviera del Corallo

di Luciana Satta

09/11/2009

Era il simbolo della Riviera del Corallo, maestro indiscusso della grande cucina della Sardegna, in particolare di quella del mare. Moreno Cecchini, chef di fama internazionale, originario di Lucca ma algherese di adozione, si è spento questa mattina all’età di 72 anni. Con la pregiata “aragosta alla catalana”, da lui creata e ideata, aveva fatto storia. Si era affermato nel panorama nazionale e internazionale come migliore interprete del crostaceo. La sua ricetta, inconfondibile, gli valse prestigiosi riconoscimenti: «Bisogna bollire per venti minuti una femmina e un maschio in acqua molto salata – spiegava Cecchini –. Creare poi un condimento con le uova della femmina e la salsina marrone del maschio, olio di semi, limone, una goccia di aceto e versarlo sul crostaceo estratto dal guscio». E con il crostaceo si era sbizzarrito, inventando altre trenta nuove ricette: alle verdure, all’arancia (con cui nel 1986 vinse la Mela D’Oro a New York), al pecorino, ai funghi.
Il suo ristorante “La Lepanto”, nel cuore della piazza centrale della cittadina catalana, fondato nel 1949 dal padre di Moreno, Lepanto, era nato inizialmente come albergo e gelateria e divenne poi, a partire dagli anni Sessanta, emblema del boom economico e turistico algherese, grazie alle specialità di pesce fresco e, appunto, alla celebre “aragosta alla catalana”, che hanno attirato negli anni turisti, fedelissimi frequentatori e personaggi illustri. Numerosi gli aneddoti. Si racconta, ad esempio, che negli anni Cinquanta Gianni Agnelli fosse addirittura entrato nel locale da una finestra per evitare la lunga fila all’ingresso.
Una tradizione, quella di Moreno Cecchini, nata da una conoscenza profonda di piatti, da un mix sapiente di tradizioni gastronomiche. Laureato in giurisprudenza, autore come chef di numerosi libri, Cecchini fu anche consigliere comunale e assessore della città.


Luciana Satta