Saperi e sapori

Cicco Lo Grasso, il Maestro dell’olio

di Mario Liberto

16/04/2010

 

 

 

 

Quasi tutti i produttori siciliani, presuntuosamente, chiudono la filiera imbottigliando il proprio olio invece di concentrare l’offerta su di un’unica produzione territoriale.
Naturalmente, è difficile trovare i nomi da attribuire a queste preziose bottiglie che ogni imprenditore custodisce come reliquiario.

Basta scorrere il “Catalogo degli oli di Sicilia”, edito dalla Regione, per accorgersi di questa abbondante produzione e dei nomi curiosi imposti.
Primeggiano le dominazioni delle contrade, qualcuno usa il proprio cognome, altri quello dei figli, insomma, in questa confusione, Francesco Lo Grasso, per gli amici Ciccio, ha chiamato il suo olio, ambiziosamente “ReOlio”.

Il nome è il frutto della sua ventennale esperienza di “Maestro assaggiatore”. L’olio è la sua vita, dopo la famiglia, è la cosa più cara. Qualcuno giura che nelle sue vene non scorre sangue, bensì olio. Quindi, sembra naturale per Ciccio, produrre un olio da “re”. Dell’ “oro verde” conosce pregi e virtù. I suoi corsi sono seguitissimi. Ore ed ore a raccontare di olio: dalla terra alla tavola. Ciccio con molta pazienza e professionalità da consigli, suggerisce tecniche colturali, degusta, per farla breve, fa innamorare di quel prodotto che Plinio amava ripetere: “fa bene dentro e fuori del corpo”. Una passione che condivide con sua moglie Maria Francesca Seminara: timida, discreta, che dal marito, a torto o a ragione, ha dovuto apprendere tutti i segreti dell’olio. Da questo connubio è nata l’azienda agricola di famiglia ed il soavissimo “ReOlio”.

L’azienda è ubicata nel territorio di Partinico (350 m s.l.m.), un areale felice per l’agricoltura. Clima mite, terre fertili, adatti per la vite per gli ortaggi e naturalmente l’olivo. La varietà coltivata in azienda è la Cerasuola, raccolta naturalmente a mano, molita a ciclo continuo a freddo per osannare un olio dal colore verde intenso con leggere velature, mentre il profumo è ricco di fruttato medio con particolare note aromatiche di sapore armonico con gradevoli sensazioni di piccante. Il retrogusto è timido amaro con un gradevole sentore di pinolo.
Maria Francesca suggerisce di utilizzarlo crudo sulle verdure e per condire ed impreziosire i legumi. Raccomanda inoltre di adoperarlo abbondantemente sulle bruschette e sul pesce.
La bottiglia è molto elegante, con un pakaging intelligente e regale, d’altronde, come si addice ad un re. Curiosa è anche la confezione di olio contenuto nei preziosi contenitori di ceramica di stile Ottocentesco. Colori semplici e naturali che richiamano la semplicità della ceramica di Burgio.

“ReOlio” è il risultato della lunga esperienza di Cicco, maestro assaggiatore capo panel.
Le onorificenze di quest’olio la dicono tutta sulla sua maestosità: Gran Menzione al Sol 2003, diversi premi conseguiti presso L.A. County Fair di Pomona, California, nel 2004, nel 2006 medaglia d’argento e nel 2008 medaglia d’oro, ed ancora un primo posto all’ ”Oleum panorumus” organizzato dalla provincia e dal Cesit nel 2003. Inoltre il “ReOlio” si fregia del bollino della Dop Val di Mazara e l'azienda è in corso di conversione in biologico.
Insomma, quella presuntuosità iniziale, ha forse ragion d'esistere, constatato il materiale corografico di supporto. Cicco tiene a precisare che: “Re” non sta per la seconda nota musicale, ma come “Re” supremo.

Mario Liberto

 

 

 

Chi vorrebbe saperne di più: info@reolio.it   – tel. 328 4310943