Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
22/04/2010
La guida del Touring Club, Vinibuoni d'Italia, come novità di quest'anno, propone un interessante viaggio tra i vini istriani.
In Istria la cultura della vite e del vino è diffusa da tempi assai remoti. Le testimonianze della diffusione della viticoltura vanno ricercate nella valle dell’Arsa, dove si trova la baia di Kalavojna, il cui nome è tratto dal greco ‘’Kala'' e ''Oenos'', che significa ''Buon vino''.A portare la vite nella valle dell’Arsa furono i Fenici, che tramandarono la cultura della vite agli Histri, popolazione illirica dalla quale l’Istria trae appunto il suo nome.I Romani, al momento della conquista della regione, avvenuta tra il 179 e il 178 avanti Cristo, trovarono una buona diffusione della viticoltura e un’ottima produzione di vino. Tuttora, nella penisola istriana, che sembra nella sua morfologia raffigurare un grappolo disteso nel mare, si trovano numerosi siti archeologici con incisioni in pietra raffiguranti la vite, resti di torchi, presse e contenitori per il vino.La grande monarchia austriaca fu affascinata dal vino istriano e, nell'anno 1902, costruì una piccola linea a binario stretto che andava da Trieste a Parenzo, dandole il nome: La Parenzana - linea vinaria.Oggi i vini istriani rappresentano un motivo di vanto per i produttori locali che hanno dato forte sviluppo alle tecniche di vigneto e di cantina, proponendo spesso vini di eccellenza.Le varietà d’uva bianche rappresentano circa il 70% delle cultivar presenti nei vigneti e tra queste, a farla da regina è la Malvasia bianca istriana. Ci sono poi il Pinot bianco e grigio, il Sauvignon e lo Chardonnay. Tra i vitigni a bacca nera il Teran, il Borgogna, il Merlot, il Refosco ed il Cabernet sono protagonisti della produzione locale, mentre tra i vini da dessert il Moscato di Momiano rappresenta una punta di diamante. Il Teran è considerato una varietà autoctona dell’Istria, e se ne raccomanda l’utilizzo in tutti i vigneti istriani.Il Moscato rosa è una varietà autoctona del territorio di Parenzo e negli ultimi anni c’è una crescente diffusione di questa varietà.Il Hrvatica è infine un vitigno autoctono raccomandato ed è ideale per la produzione di vini rosati. Sette le strade dei vini che disegnano il territorio istriano. Da cittadina a cittadina, da paese a paese, da cantina a cantina, tutte portano a degustare le gocce del nettare di Bacco: la strada del vino Buiese, la strada del vino Parentina, la strada del vino Pinguentina, la strada del vino Pisinese, la Strada del vino Rovignese, la strada del vino Dignanese e la strada del vino Albonese.