Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
30/04/2010
Tra i ridenti paesini che costeggiano il fiume Sosio-Verdura, Calamonaci, dal nome curioso e pieno di ilarità, costituisce l’ultimo avamposto prima di immettersi nella immensa pianura di Ribera.
Calamonaci, o se volete chiamarlo con il suo antico nome, “Kal – at – Munach” che significa castello o fortezza di Munach che i siciliani, sbrigativamente hanno tradotto
come monaci, è costituito da appena mille anime ed è meta di tanti enogastronomi attratti da un caratteristico ristorante: la Lucciola. Il locale si trova nella parte estrema del piccolo centro ad un chilometro circa della cittadina di Ribera. La Lucciola non presenta arredi sfarzosi, ma soltanto pochi suppellettili semplici e spartani, con un tovagliato di carta e una normalissima posateria.
Nonostante ciò, la Lucciola richiama tanti buongustai. Il motivo di questo successo va ricercato: nella genuinità e semplicità dei piatti e nell’accoglienza, quella antica, che contraddistingue i siciliani. Se considerate che il costo a pasto non è eccessivo, allora, il successo è garantito.
L’idea di realizzare il ristorante è stata di Giuseppe Zambito, padre di Domenico titolare del locale. Circa vent’anni addietro, motivato dall’assenza di punti di ristoro nel proprio paese e appassionato di cucina, decise, di realizzare il suo antico sogno. Oggi, il figlio Domenico, titolato di un diploma conseguito presso la scuola alberghiera di Sciacca, insieme alla madre e all’occhio vigile del genitore, conduce l’azienda con successo.
I clienti, oltre alle persone del luogo, sono impiegati e bancari dei paesi vicini nonché commessi viaggiatori e intenditori del gusto richiamati dal passaparola di tutti coloro che hanno il piacere di assaporare la cucina tipica del territorio del Verdura.
Gli antipasti sono costituiti da un ottimo salame casareccio, da formaggi del luogo, caponata fresca, arricchiti da una scorpacciata di fritture di erbe selvatiche e di ortaggi di stagione. C’è di tutto: asparagi, broccoletti, funghi, carciofi, ecc. Tra i primi primeggiano le tagliatelle al cinghiale, vera prelibatezza della casa e la pasta ‘ncasciata. Il ragù, sottolinea papà Giuseppe, è fatto all’antica con un buon concentrato di pomodoro arricchito di tritato. Il profumo è veramente paradisiaco e manda in visibilio anche il più recondito ai sapori di una volta.
I secondi, anche loro rispecchiano la tradizione locale: carni di castrato, o di agnello, cinghiale, stigliole, carne di vitello, e per i vegetariani, gli innumerevoli piatti a base di verdure ed ortaggi.
Naturalmente il pranzo si conclude con la frutta di stagione. Indimenticabile è il ficodindia con una spolverata di pistacchio, mandorle e miele.
In questa area le arance sono Dop. Questo è il regno della famosa “Riberella”, dal gusto raffinato. Il pranzo è completato con il re della pasticceria siciliana: il cannolo. Peccato, nella terra del mandorlo, è inconcepibile che non si serva il torrone.
Il vino e l’olio sono il vanto della casa. Ad un tiro di schioppo si trova l’azienda interamente assoggetta al biologico di Giuseppe Piazza i cui prodotti sono tutti certificati biologici che onorano la tavola dei Zambito. Vino rosso rappresentato dai vitigni Nero d’Avola e Nerello Mascalese, quello bianco, Insolia. L’olio è biologico e denocciolato, ma anche Dop, appartenete al Valdimazara.
Sono le tredici. La famiglia Zambito è al completo. Ognuno al suo posto. Giuseppe Zambito e la signora Francesca sono curiosi di vedere le facce che faranno i loro clienti quando assaggeranno le loro diavolerie gastronomiche. Domenico indaffaratissimo passa dalla cucina alla sala, controlla e sistema. Le ragazze con un sorriso smagliante sono pronte per servire. La moglie di Domenico è appostata al bar per accogliere o salutare i buongustai con un ottimo caffè o con un liquorino. E’ un’altra giornata della famiglia Zampito che, grazie ad una cucina ritrovata, ci consente ancora di tornare in un passato, quando il mangiare era piacere, amore e viaggio. Un viaggio a ritroso alla riscoperta dei saperi e dei segreti delle mamme e delle nonne.
Mario Liberto
LA LUCCIOLA
VIA GIUSEPPE GARIBALDI, 3
(92010) Calamonaci (AG)
Tel.0925 68393