Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
04/05/2010
Malvasia Istriana al top.
Il numero degli espositori provenienti da tutta la Croazia e dai paesi vicini conferma la fama sempre maggiore di Vinistra, l’evento dedicato ai vini dell’Istria che ospita anche produttori di altre regioni mediterranee ed un’amplissima rassegna degli oli locali, che rappresentano un’altro fiore all’occhiello della Regione.
Vinibuoni d’Italia ospite, invitato dell’Assessore al Turismo Denis Ivošević, ha presenziato all’evento con la partecipazione del curatore nazionale della guida Mario Busso e la commissione composta da Linda Nano e Stefano Cosma, che da quest’anno coordinerà il lavoro di selezione dei vini istriani da inserire nell’edizione 2011 della guida.
Nel segno del confronto e dell’internazionalità, Vinibuoni d’Italia ha deciso di degustare i vini di una regione in cui la vite rappresenta un forte segno di appartenenza territoriale e un patrimonio di cultura tutto da degustare. Qui allignano, insieme ai vitigni internazionali, molti vitigni autoctoni che rappresentano un antico legame con la storia della vitivinicoltura: la Malvasia istriana, il Refosco, il Terrano, il Moscato di Mommiano e il Moscato di Parenzo.
L’Istria, maggior penisola nel mare Adriatico, si pone in direzione del sole, ma la qualità del vino è completata dalla particolarità del territorio, che passa dal rosso intenso della terra in prossimità del mare e al colore bianco dell’entroterra.
La Malvasia istriana è da oltre cento anni il vino più famoso e più pregiato della penisola istriana, grazie al processo tecnologico della sua lavorazione e della cura nella sua lavorazione. Il colore può variare dal giallo paglierino al giallo dorato a seconda delle tecniche di vinificazione e dell’affinamento. Lo stesso vale per l’olfatto e per il sapore.
Infatti ci troviamo difronte ad un vino che nella sua giovinezza sfoggia un colore paglierino più o meno intenso mentre all’olfatto risulta aromatico, armonico e fruttato. Il naso si associa netto ai fiori di acacia e al glicine e la vicinanza del mare arreca fin dall’inizio timbri minerali e stoffa superba. Il sapore, maliziosamente sapido, è circolare al naso, fresco, elegante e caratterizzato da equilibrata acidità.
Le versioni invecchiate, solitamente affinate in legni piccoli o medi, nel bouquet tendono ai fiori bianchi macerati e alla frutta tropicale e alle spezie; il gusto si fa più complesso e la struttura più ampia, con un gradevole retrogusto ammandorlato. Buono l’equilibrio tra acidità, sapidità e tenore alcolico. Rimane spiccata la mineralità.
La malvasia si sposa al meglio con la grande varietà dei cibi marini.
Il mare è sempre stato il miglior amico dell’uomo e in Istria quest’amicizia è ancor più salda e profonda lasciando la sua impronta anche nell’arte culinaria.
La ricca offerta di frutti di mare freschi tipica dei ristoranti dell’Istria litoranea, è un autentico piacere del palato. Provate la Malvasia sul crudo di scampi e di pesce azzurro!...su un sughetto ‘alla buzara’ di bivalvi, su un brodo o un risotto di frutti di mare; sui calamari o sulle seppie; sui granchi cotti oppure su un’insalata di polpi o di ‘granseola’… sui filetti di sardella...? Chi vorrà approfondire il suo viaggio nei sapori istriani può collegarsi al sito: www.istria-gourmet.com