Itinerari e turismo enogastronomico

Orroli e i suoi centenari da record

07/02/2007

 "Il nostro corpo è un giardino e la volontà il giardiniere" recitava un testo di Shakespeare. La nostra speranza di vita dipende anche da noi: dal nostro stile di vita e dalle nostre abitudini. Non esiste un unico segreto per vivere a lungo, ma tanti piccoli accorgimenti che messi insieme contribuiscono al conseguimento di tale risultato. Le caratteristiche ambientali, l’aria buona, la tranquillità, l’alimentazione sana ed equilibrata sono molto importanti, ma lo è altrettanto il fatto di non restare inattivi, uniti ad una predisposizione genetica. Tutte queste condizioni indubbiamente si realizzano ad Orroli (un paesino di longevi, ormai il dato è consolidato da tempo), 2.800 abitanti circa di cui ben 179 anziani con più di 80 anni, alcuni dei quali sperano di eguagliare il primato di tziu Giuanniccu Frau e dei suoi 112 anni vissuti in piena salute, purtroppo è morto quest’anno, avrebbe compiuto a dicembre 113 anni, era il più vecchio d’Europa, il terzo al mondo e questo primato gli è valso l’appellativo di “nonnino d'Europa”. Orroli o “Robur-roboris” questo il suo nome latino, “Arrolli” in sardo, “Quercia”il suo significato, è qui che si nasconde l’elisir di longevità, a 592 m. d’altezza alle pendici dell’altipiano basaltico di “Pranemuru”, nel Sarcidano. Tata Gandhi nell’arrivare in questo piccolo centro abitato, ha voluto soffermarsi a contemplare un paesaggio dove “tutto è armonia”. Il territorio vanta due presenze significative e di notevole utilità, sono i due laghi, il Mulargia e il Flumendosa; due specchi d’acqua di una suggestività incredibile e che mostrano una natura ancora incontaminata e ricca di percorsi naturalistici. Immerse tra queste sconfinate distese verdeggianti, che si mescolano all’azzurro dell’acqua dei laghi, una decina di Domus de Janas (case delle fate) sparse nel parco “Su Monti”, queste costruzioni sono degli ipogei funerari ricavati nelle pareti rocciose o in grossi massi, risalgono al periodo compreso tra il 3500-1800 a.C. e sono articolati in celle di varia grandezza comunicanti tra di loro. Proseguendo in questo percorso archeologico, scopriamo che Orroli è costellata di nuraghi, di cui il più importante è “Su Nuraghe Arrubiu”, così chiamato per il colore rosso che assume il basalto. Esso si erge nell’altipiano di “Su Pranu”, ed è un monumento a pianta complessa, è il solo nuraghe conosciuto sino ad ora pentalobato, ossia con una torre centrale (altezza attuale di 14 m circa), intorno alla quale sono erette altre cinque torri, collegate l’una all’altra da possenti cortine murarie e un cortile pentagonale al centro. È grazie al ritrovamento di un vasetto “alabastron” che si è potuto datare l’opera architettonica intorno al XIV secolo a.C. Gia Editrice