Donne in vigna

Antonella Ledà d'Ittiri e Annamaria Delitala - Azienda Agricola Antonella Ledà d'Ittiri - Alghero - Sardegna

di Angelo Concas

20/07/2010

Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca. 

Antonella Ledà d'Ittiri e Annamaria Delitala: tanta passione e caparbietà nel produrre i loro vini. 

L’Azienda si estende per 18 ettari ai piedi del Monte Doglia, nel Nord-Ovest della Sardegna. La proprietaria, Antonella Ledà d’Ittiri, discendente da una delle più antiche famiglie nobiliari sarde, ha dato vita ad una splendida piccola azienda, in un territorio nel quale, sino a dieci anni fa, si trovavano solo argilla e sassi:

“A dire il vero, non avrei mai pensato di appassionarmi di vino, sino a pochi anni fa. Quando ero giovane ero addirittura astemia, ma la vita insieme a mio marito Francesco ha influito molto sulle mie scelte e i miei gusti".

Antonella ha sempre avuto una grande passione per la campagna e la vita all’aria aperta, soprattutto per i fiori e le rose in particolare. All’inizio degli anni novanta, assieme al marito, si innamorano di un piccolo appezzamento di terra nelle vicinanze di Alghero, distante soli tre chilometri dal mare:

“All’epoca c’erano solo pietre e due case diroccate. Come prima cosa abbiamo ristrutturato una delle due case; appena dopo, nel ’98, è stato impiantato l’oliveto di nove ettari. Intorno alla casa abbiamo piantato alberi, piante ed il roseto. Mio marito è sempre stato un grande appassionato di vini, da qui la decisione di impiantare, nel 2000, il vigneto nella parte restante di terreno, quella che circonda l’altra casa. Da inesperti, mai avremmo pensato quanto tempo e quante spese significano avviare un’azienda agricola, seppure di dimensioni limitate. E così, di giorno in giorno, invece di andare a lavorare nello studio di mio marito, ho iniziato a stare sempre di più in azienda, tanto che in breve tempo è diventato il mio unico lavoro. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di lasciar stare; eppure vai avanti, perché si instaura un legame forte con quello che hai creato da una landa desolata e pietrosa”.

E così, nel 2003, nasce il primo vino rosso battezzato “MargallÓ”, il nome in catalano (la lingua parlata ad Alghero), della palma nana autoctona dell’entroterra algherese. Nel 2006 nasce il secondo vino rosso, “Gínjol”, nome in catalano, del dattero della palma predetta. La decisione della figlia Annamaria di dedicarsi insieme a lei all’attività agricola costituisce per Antonella un ulteriore spinta a proseguire nell’impegnativo progetto. Annamaria, come il padre, è una grande appassionata di vini e ha anche conseguito il titolo di Sommelier. Dopo la laurea in lingue, ha seguito un master in marketing del turismo e ha cominciato a lavorare in giro per il mondo nel settore turistico. La sua idea però, era sempre quella di tornare al mare e al sole di Sardegna. Da qui la decisione di mollare tutto, tornare a casa e buttarsi a capofitto nell’azienda avviata dalla madre. In origine, erano stati privilegiati, al momento dell’impianto, quei vitigni che rispondevano ai gusti di Antonella e del marito, amanti dei grandi vini rossi della zona del Bordeaux e del Chianti; la scelta era caduta pertanto su Merlot, Cabernet Franc e Sangiovese. Con l’ingresso di Annamaria, prima di tutto la decisione di impiantare anche vitigni autoctoni: Vermentino, Cagnulari e Moscato, ricchi d’identità e sempre più apprezzati dal consumatore. Nel 2007, vede la luce “Vi Marí” (vino di mare), un bianco, il primo vino da uve autoctone. L’anno successivo arriva “Cigala” (Cicala), il rosso autoctono. Tutti i vini sono frutto della scelta di una resa d’uva per ettaro bassa e di un lavoro condotto quasi esclusivamente a mano. In seguito, il progetto dell’azienda si arricchisce dell’idea di creare una sinergia tra le proprie produzioni vinicole e olivicole ed una attività turistica volta a promuovere la conoscenza dell’olio e del vino, con visite guidate dell’azienda, proiezioni delle lavorazioni e degustazioni anche di altri prodotti tipici sardi. Entro il 2010 è prevista l’apertura del “Wine Resort”, struttura ricettiva sorta dalla ristrutturazione dell’altra casa colonica semidistrutta situata nei pressi del vigneto. E così, dopo diversi anni, Annamaria in parte tornerà al suo vecchio lavoro, con in più la soddisfazione che i turisti saranno ospiti a casa sua e degusteranno i prodotti dell’azienda familiare.

Angelo Concas

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