Donne in vigna

Milena Pepe, Tenuta Cavalier Pepe - Campania

di Giulia Cannada Bartoli

21/09/2010

Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas - Edizione ViniBuoni d’Italia Biblioteca.

Milena Pepe “dovevo capire il territorio, i vigneti e le uve” 

Racconto di Giulia Cannada Bartoli

Milena Pepe, giovane vigneronne belga-irpina, conduce con entusiasmo e caparbietà dal 2005 la Tenuta del Cavalier Pepe, azienda di 40 ettari nel cuore dell’areale delle tre Docg della Campania.

Milena, da poco dolcissima mamma, è rientrata dal Belgio 5 anni fa per dare vita ad un sogno.

Un sogno-progetto - precisa Milena - perché ho pianificato i contorni onirici su basi fatte di concretezza: studi di enologia, viticoltura e marketing del vino tra Belgio e Francia e stages presso note aziende produttrici di Chateneuf-du-Pape, Hermitage e Borgogna. Sono tornata per fare il vino partendo dalle vigne. A queste ha pensato mio padre Angelo che ha acquisito gradualmente un corpo di 40 ettari, dando vita alla Tenuta: l’azienda vinicola con la nuova cantina in fase d’ultimazione, il ristorante ed alcuni casolari tra le vigne per l’ospitalità.

Il lavoro di Milena non è semplice, perché a tenere saldo il timone è proprio lei in prima persona.

L’impresa è difficile, ma non sono sola, i miei zii e mio marito Augusto sono con me e papà è un noto ristoratore a Bruxelles, dove opera da oltre trent’anni. Inoltre mi avvalgo di ottimi collaboratori in vigna e in cantina. È vero però che la mia passione mi porta ad essere impegnata in prima persona e sempre direttamente in ogni momento. Sono talmente coinvolta dal vigneto che è emblematico un aneddoto che racconto spesso volentieri. Era maggio, c’era stata una bufera improvvisa, la fioritura era in corso. Mentre guidavo, mi accorsi che il vigneto di Coda di Volpe era stato colpito, molte legature erano saltate, fermai l’auto al centro della strada e saltai, con tacchi e tailleur, a rimetterle a posto. Dietro di me una fila d’automobilisti imprecava, ma non m’importava, prima di tutto c’erano le mie vigne.

Appena arrivata, a 25 anni, Milena ha affrontato, con l’aiuto della famiglia, la prima vendemmia impegnandosi come cantiniera ed enologa.

Mi sono guardata intorno – soggiunge Milena – ed ho capito che l’azienda aveva le carte in regola in quanto a potenzialità produttiva e qualità del prodotto. Sapevo di non dover correre, di dover imparare molto, ho ascoltato con umiltà e ho agito con realismo. Dovevo capire il territorio, i vigneti e la qualità delle uve per dimostrare di saper fare un vino di valore. Ho lavorato duro con i miei collaboratori, in vigna e sui vini ed ho investito in qualità. I miei vini sono monitorati di continuo, dall’uva alla bottiglia perché desidero che tutta la filiera sia rigorosamente sotto controllo. Sotto il profilo tecnico hanno contato molto i miei studi perché ritengo che la preparazione scolastica, gli approfondimenti e l’esperienza maturata siano oggi elementi determinanti nel produrre vini puliti, netti, riconoscibili e longevi. Senza queste premesse la passione avrebbe potuto scontrarsi con errori, che non potevo permettermi, con contrattempi maggiori che avrebbero rallentato la realizzazione del sogno.

Milena in questi anni ha conquistato simpatia, affetto e stima nel mondo del vino, perché è rimasta se stessa, anche quando il successo le ha arriso.

Milena ha un solo volto e una sola parola, possiede determinazione, sprigiona allegria unitamente alla capacità di comunicare in modo semplice e diretto.

La comunicazione… un leitmotiv del suo argomentare sul vino!

Sotto questo aspetto il suo impegno non prescinde dal legame che intercorre tra chi fa impresa nel territorio e le istituzioni e le associazioni che si muovono per la promozione e la valorizzazione dell’intera area. Questo Milena lo ha capito e il suo impegno in tal senso è stato determinante fin dall’inizio.

Appena rientrata dal Belgio, ho preso contatto con le associazioni del territorio, con i Consorzi, con il Movimento Turismo del Vino e con l’Associazione Donne del Vino. All’inizio non è stato facile, perché spesso non è chiaro il concetto del gioco di squadra. A volte emergono individualismi che vanno superati. Occorre puntare alla promozione dell’intera regione, solo così i benefici potranno ricadere su tutte le aziende. Incontro spesso ostacoli, ma ho la testa dura, non mi arrendo.

Se ne sono accorti in Campania e al Sud, tant’è che Milena è stata selezionata dalla Fondazione Marrama-Banco di Napoli come giovane talento emergente del Sud Italia, perché il suo vino parla la lingua della sua terra, esprime l’Irpinia, racconta una storia di culture e di costumi, di ospitalità e di accoglienza, è sintesi di tradizione e di modernità.

Tenuta Cavalier Pepe

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