Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
06/10/2010
Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca.
Donna in vigna Marica Bonomo, Monte del Frà – Veneto
“Desidero comunicare con il vino un’esperienza più diffusa, aperta al territorio, alla cultura”
Racconto di Mario Busso
Vivace, ottimista, Marica Bonomo ha costruito lo stile della sua azienda rileggendo la storia del suo territorio e della sua famiglia in chiave contemporanea.
Situata nel cuore del Custoza, ad est del lago di Garda e a soli 15 km dal centro storico di Verona, l’azienda si compone di 121 ettari di proprietà, condotti direttamente, e altri 35 ettari gestiti in affitto. La passione enologica della famiglia Bonomo nasce dalla scelta operata dal papà di Marica, Eligio, che nel 1958 inizia con il fratello Claudio la trasformazione dell’azienda avviandola verso la viticoltura. La convinzione che la bontà del vino trova la propria origine nel vigneto, ha fatto sì che le prime radicali scelte venissero fatte proprio in natura, portando ad incrementare il numero dei vitigni che, in relazione alle cultivar, variano dai 4000 ai 7000 ceppi per ettaro e scegliendo come sistema di allevamento di impianto il doppio Guyot e il cordone speronato, sistemi che obbligano a produrre non più di 2-3 kg per pianta. Dai vigneti di Monte del Frà e dalle altre tenute di Cà del Magro, Monte Godi, Grottino, Mascarpine, Monte Fitti, Staffolo e la Tenuta Lena di Mezzo a Fumane, nasce la vasta gamma dei vini: dal Custoza, al Lugana al Bardolino, al Chiaretto; dal Valpolicella Classico, al Superiore, al Ripasso, all'Amarone.
Il coinvolgimento emotivo di Marica per la vigna prende avvio verso i 18 anni.
Figlia unica - ironizza oggi Marica - fino ad allora avevo pensato alla terra, alle colline, all’uva e al vino, come ad elementi ostili e a me concorrenti perché distoglievano le cure dei miei genitori e in particolare di mio padre. Poi ho capito cosa significa l’amore per la terra e come si instaurino con essa dei legami indissolubili, relazioni che toccano i sentimenti in profondità. Sono entrata in azienda, a piccoli passi, quando in ufficio o in vendemmia c’era necessità, poi man mano la vigna e la cantina mi hanno coinvolto anche nei lavori più semplici, anche quelli di più stretta manovalanza. Lavori che tuttavia insegnano a concepire la leadership aziendale in modo cooperativistico per orientare e stimolare i collaboratori a sentirsi parte di un progetto. Posta di fronte alla scelta tra la professione verso cui l’indirizzo di studi intrapreso mi avrebbe portata e gli scenari di una vita completamente diversa, ho iniziato a percorrere questo secondo cammino.
Chi osserva l’azienda rileva la spinta di un sogno imprenditoriale giovane che viene comunicato in modo spontaneo e sereno. La prima sensazione che cogli è che l’azienda è il riflesso di un progetto governato direttamente in tutte le sue fasi dalla famiglia.
A volte mio padre ha percezioni che mi stupiscono, perché il suo modo di intuire sembra più giovane del mio. Da lui ho imparato a confrontarmi sul mercato con umiltà e da queste premesse ho ottenuto i miei migliori risultati. La passione che mi ha trasferito mio padre mi accompagna nei sei mesi all’anno che passo all’estero. Siamo presenti in 32 paesi che nel loro insieme costituiscono il 40% del nostro fatturato.
Marica ha oggi 36 anni ed ha cominciato ad affrontare il mercato dieci anni fa. Il settore prevalentemente maschile a volte l’ha messa in difficoltà, soprattutto in Italia.
Oggi però non c’è più differenza, a prevalere sono le capacità professionali, indipendentemente dal sesso. Io ho un mio stile personale, amo capire chi mi sta di fronte, cerco di conoscere le sue esigenze. Le mie risposte non sono solo tecniche, ma desidero comunicare con il vino un’esperienza più diffusa, aperta al territorio, alla cultura. Oggi ritengo che per affrontare il mercato occorra una cuvée di elementi miscelati tra di loro in modo paritetico: offrire una produzione qualitativa che tocca tutti i settori della filiera; definire il modo attraverso cui comunicare il vino e l’impegno dell’azienda e infine caratterizzare il proprio approccio al mercato con prodotti di qualità e prezzi adeguati. Fino a pochi anni fa il mercato del vino era come una macchina che funzionava da sola. Oggi sono cambiate parecchie cose. Il gioco al ribasso non paga, il giusto prezzo sì.
Oltre all'importante assenso di una nutrita clientela, i vini trovano conferma nei numerosi riconoscimenti giornalistici, concorsi e guide che annualmente giungono da ogni parte del mondo. Tra i vini di sua produzione c’è una predilezione che Marica avverte: il Custoza Superiore Doc Vigneto Ca’ del Magro.
È il vino che assomiglia di più a me. Ha il potere della storia, perché nasce da vigneti che hanno oltre 50 anni. Si presenta inizialmente timido, poi si fa intrigante e dipana la sua dinamicità, la sua disponibilità ad aprirsi con un dialogo diretto che ha corrispondenza circolare tra profumi e bocca. Ha polpa giovane, matura e solida e il vestito, apparentemente sobrio, lascia trasparire raffinatezza e garbo.
Eccola Marica: cristallina e schietta, gioviale, naturale e accogliente, come questo vino che lei coccola come un bimbo.
Info:
Azienda Agricola Monte del Frà
Strada Custoza, 35 Sommacampagna 37066 (VR) Italia
tel 045.510490 fax 045.8961384