Itinerari e turismo enogastronomico

Abruzzo: delizie (culinarie e non) sulla Costa dei Trabocchi

di Fabrizio Raimondi

13/10/2010

La Statale 16 Adriatica percorre la parte più suggestiva della costa abruzzese.

Da Ortona a Vasto, 50 chilometri di calette rocciose, belle spiagge con le dune, colline colorate dalla macchia Mediterranea.

La Costa dei Trabocchi prende il nome dalle “macchine da pesca” che si affacciano prepotentemente sul mare.

Palafitte di legno costruite sugli scogli per resistere alla furia del mare.

Il Trabocco Punta Tufano è uno dei più antichi – risale alla fine del 1700 - e si trova tra la spiaggetta della Balena e il minuscolo porticciolo peschereccio di Vallevò, a 4 chilometri da San Vito. Rinaldo lo ha ricostruito 4 anni fa con l’idea di farlo diventare un punto informativo, una sorta di monumento alla tradizionale “Cala Lenta” della costa dei Trabocchi.

Il Trabocco ha il fascino malinconico della precarietà. Si regge su pali di legno ancorati agli scogli per mezzo di rotaie della ferrovia. Si pesca, oggi come duecento anni fa, utilizzando una rete enorme (300 metri quadrati) che si cala lentamente in mare girando un’asta di legno: l’argano, che viene spinto e fatto ruotare con la forza del corpo, tenendolo fermo con la schiena. Il mare a riva non è più pescoso come trecento anni fa, ma questo trabocco, così come gli altri quattordici “anfibi antidiluviani” che frastagliano la costa resistono al tempo e alcuni sono stati convertiti in piccoli e intimi ristorantini sospesi tra terra e mare.

Da giugno a settembre si apparecchia per una trentina di persone. Frittura di paranza, pesce marinato, spaghetti allo scoglio, cozze ripiene. In realtà poco pesce viene dalla rete del trabocco: un po’ di latterini, alici, e qualche cefalo. Il resto arriva dal mare aperto, dai pescatori che hanno la loro base proprio sulla spiaggia della Balena.

Rinaldo e la moglie Maria hanno anche un’azienda agricola a pochi metri dal mare con un bellissimo agrumeto: a Punta Tufano è possibile acquistare i loro oli agrumati, le marmellate di cedro, mandarino, pompelmo, arancio e cetrangolo (un arancio selvatico dal gradevole retrogusto amarognolo).

Partendo da nord, il primo paese che si incontra sulla costa dei Trabocchi è Ortona, 20 chilometri a sud di Pescara. Qui le viuzze del centro formano un incantevole itinerario che porta fino al Belvedere Marconi. Proprio nel cuore della cittadina, in Piazza Porta Caldari, si trova “Non solo Vino” l’enoteca più fornita della zona. Esmeralda e i suoi fratelli hanno voluto creare uno spazio per la degustazione, rispettando le tradizioni, ma strizzando l’occhio al design. L’enoteca è su due piani. Appena si entra si trova il banco dei formaggi stracolmo di pecorini abruzzesi, di Farindola (presidio slow food), aromatizzati in mille modi diversi; e quello dei salumi dove in bella mostra ci sono lonze, ventricine e soprassate aquilane.

Non mancano corner dedicati alle altre eccellenze del territorio come i confetti artigianali di Sulmona, lo zafferano, i sott’oli e le marmellatine da abbinare ai formaggi.

C’è poi la vendita del vino sfuso: Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo, Montepulciano d’Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc. Scendendo la bella scalinata in legno e cristallo si accede allo spazio riservato alle degustazioni, con un angolo cantina davvero accattivante.

Qui si trovano le migliori etichette abruzzesi, comprese il Dora Sarchese di proprietà dei titolari del Non solo Vino. L’azienda agricola si trova a pochi chilometri da Ortona, nella frazione di Caldari. Ed è nota per essere stata tra le prime a produrre spumante con il Montepulciano. Da provare l’Esmerys, uno chardonnay leggero e intrigante e il rosé che cambia nome (si chiamo rosé o privé) a seconda del colore della bottiglia.

Su appuntamento si organizzano degustazioni e vengono proposti abbinamenti con formaggi, salumi, salse e confetture prodotte dall’azienda stessa.

Sempre in zona Caldari, ad Ortona, si trova un agriturismo di eccellenza che vale la pena visitare: l'AGRIVERDE di Giannicola Di Carlo.

Prima di abbandonare Ortona è indispensabile fare tappa Al Vecchio Teatro, un punto fermo per la cucina del territorio. Armando Carusi sa mettere a proprio agio i clienti. E’ il trionfo della sobrietà: pesce buono e semplice dalla freschezza inaudita.

D’altronde il locale si affaccia proprio sull’Orientale, la bella passeggiata che costeggia il mare. Difficile scegliere tra i crudi e i cotti, tra la pescatrice al coppo con patate e finocchietto e gli scampetti saltati in padella con olio e peperoncino. Lasciatevi guidare da Armando che vi suggerirà i piatti a seconda del pescato, esaltato dalle mani felici della moglie Dora. E conservate lo spazio per la carrellata di dolci: nevole, pizzelle, salame al cioccolato, bocconotti, mostaccioli, calcionetti serviti con il vincotto di papà Giuseppe, invecchiato ben quattordici anni.

La Costa dei Trabocchi ha molto da offrire per quanto riguarda i dolci. Il più tradizionale è il bocconotto di Castel Frentano, un delizioso involucro di friabile pasta frolla ripieno di cioccolato fondente, mandorle e cannella. I migliori si comprano da Rosa Lobosco a Castel Frentano, ma le versioni si moltiplicano in tutta la costa abruzzese. Un altro must della pasticceria della zona frentana sono i celli pieni: una pasta preparata con olio e vino che contiene una dolcissima marmellata di uva Montepulciano. E’ il dolce delle feste natalizie, ma si trova tutto l’anno.

Ottimi quelli della Pasticceria La Margherita a San Vito dove vendono anche La Pupa e il Cavallo, i dolci della tradizione abruzzese. Bambole e cavalli sono preparati con pasta frolla, mandorle e cioccolato e decorati con pazienza fino a diventare vere opere d’arte. Quelli di Giuseppina sono bombe caloriche irresistibili che vanno a ruba nel periodo pasquale. Ma a San Vito c’è un’altra eccellenza da non mancare: il pane di Cappelli che prende il nome dalla qualità della farina di frumento duro che dà sapore e profumo alle pagnotte e ai filoni. Vinceslao lo inforna ogni mattina nel suo panificio L’Arte del Pane. Le sue pagnotte sono croccanti fuori e morbide dentro, profumatissime.

Hanno un piacevole sapore acidulo, quello della lievitazione naturale. Perfette con il pesce in umido e la zuppa di pesce.

A San Vito Marina si trova anche uno dei ristoranti più blasonati della costa: L’Angolino da Filippo, il locale di Carlo De Sanctis e fratelli. Con un tocco di creatività mai sopra le righe lo chef Morris Fortunato serve una carrellata di antipasti sensazionale. Da non perdere il gran piatto di carpacci: bianchetti, seppioline, calamaretti, merluzzo, pesce spada, calamari abbinati con gusto a verdure e salsine che esaltano la freschezza del pesce. La sala è elegante, con alcuni tocchi colorati di desing. A metà strada tra San Vito e Vasto – l’ultimo paese della costa dei Trabocchi – si trova Fossacesia. Qui Davide e la moglie Giuliana allevano una quarantina di mucche da latte e producono formaggi a latte crudo di altissima qualità. Nel loro spaccio Fonte dei Sapori si acquista la tradizionale caciotta frentana, il formaggio a latte vaccino intero semi-stagionato più antico e diffuso sul territorio. Freschi e gustosi il primo sale (da grigliare in padella e condire con un filo d’olio), la giuncata e la ricotta che hanno il profumo e il fascino del latte appena munto. La zona del Vastese è nota anche per i suoi salumi.

A Scerni si trova l’Accademia della Ventricina dove è possibile visitare la lavorazione e acquistare l’insaccato più nobile del territorio abruzzese. La particolarità di questo salume è di essere preparato con le parti più magre del suino come cosci, lombi e spalle, tagliate al coltello a pezzettoni. Ha un colore arancio brillante grazie alla presenza del peperone secco macinato (della varietà corno di capra) e un profumo di finocchio selvatico. Il modo migliore per gustarlo è con il pane casareccio ricco di fibra, oppure in insalata con fette di pomodoro, sedano, peperone fresco e pezzetti di peperoncino. La zona di produzione della Ventricina comprende oltre 20 piccoli comuni della zona del Vastese, ma sembra che la patria del nobile insaccato sia Guilmi, qualche chilometro a sud di Scerni dove, da ormai 30 anni, in estate si tiene la sagra consacrata al salume.

L’ultimo paese a sud della Costa dei Trabocchi è l’elegante Vasto con il suo imponente palazzo D’Avalos e i bei giardini che si affacciano sul golfo. Vasto è il paese del brodetto, diverso dagli altri guazzetti di pesce dell’Adriatico per la semplicità degli ingredienti: pesce, pomodoro, peperone rosso, olio, un pizzico di erbe aromatiche. Non c’è soffritto, né aggiunta di brodo e il pesce è cucinato intero seguendo una tabella di marcia “dal più duro al più morbido” in modo che alla fine tutto il pesce sia cotto alla perfezione.

Il segreto sta esclusivamente nella conoscenza del pescato, nel rispetto dei tempi di cottura.

Da Ferri è l’indirizzo giusto per provarlo. (a Vasto Porto telefono: 0873.310320).

E’ un locale informale, dai muri colorati con un’enorme vetrata sul porto e sul mercato del pesce. Il brodetto viene servito bollente in giganteschi cocci di terracotta. Ai fornelli c’è Patrizia, che ha imparato la ricetta dalla mamma. Il brodetto cambia a seconda del pescato del giorno e dentro c’è un po’ di tutto: scorfani, lucerne, gallinelle, pescatrici, razze, merluzzi, triglie, gamberi, scampetti.

Dopo avere fatto la scarpetta con i crostini, qualche cliente ha il coraggio di chiedere a Italo, marito di Patrizia, un po’ di pasta lunga per raccogliere il sugo…. Da provare con un fruttato rosé Hedòs Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo DOC dal sapore morbido e intenso.

Vasto è noto anche per i suoi dolci. Proprio nel cuore del paese si trova la pasticceria Lu Furnarille che dai primi del ‘900 rappresenta un punto di riferimento per la pasticceria di qualità: taralli al vino, mostaccioli, caggionetti ai ceci, bocconetti vastesi, banane, zoccoletti, torroncini e i tradizionali pandolci aragonesi alla marmellata di amarene e alle mandorle.

Dopo la scorpacciata di pesce e di dolci il consiglio è quello di fare una bella passeggiata sulla spiaggia di Punta Aderci, uno degli angoli più suggestivi della costa vastese. Una riserva naturale tra dune incontaminate e acque limpide incorniciato dai monti dei tre parchi nazionali: Majella, Gran Sasso-Laga e Monti Sibillini.

Infine una puntatina al ristorante La Madonnina del Sorriso a Casalbordino, a dieci chilometri da Vasto, non deve mancare. Lo chef Franco Loreto vi aspetta con le sue specialità di mare.

Notizia pubblicata in accordo con il giornale Informa Cibo www.informacibo.it