Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
19/10/2010
Siamo sul vigneto Rocchetto alle pendici del vulcano di Santa Maria Valverde in Valpolicella Classica. Come al solito Terre di Leone stupisce per la gestione dei tempi della raccolta.
I grappoli sono molto belli. L'annata non è certamente una di quelle facili, eppure qui le vigne a guyot stanno dimostrando tutta la loro efficacia. L'abbiamo anche assaggiata...che dolce!
Sarà un'annata sicuramente che metterà in evidenza un valore di acidità più elevato e quindi vini più snelli con una spina dorsale molto interessante soprattutto per la loro tenuta nel tempo. Abbiamo intervistato Federico e lui la vendemmia 2010 la racconta così .
Che Amarone sarà il 2010?
Sicuramente è un po’ presto per dire come potrebbe essere l'Amarone 2010 di Terre di Leone ma Federico in questa intervista ci spiega che già ci sono elementi per definire un carattere generale del prodotto finale. Molte sono le variabili nella produzione di Amarone soprattutto perché si tratta di vino da uve appassite che passano da un percorso ancora molto lungo e delicato. E poi c'è la vinificazione ....
La cernita delle uve in cassetta.
E' una pratica che ripete il ritmo dei tempi antichi. In Valpolicella la raccolta è figlia della storia. Le mani si muovono tra le vigne con i gesti continuativi degli antichi Arusnati. Il popolo sassone che qui per primo dette origine alla tecnica dell'appassimento delle uve su arele.
In questo video Chiara ci fa vedere la tecnica che viene seguita a Terre di Leone nella scelta dei grappoli e la cura che viene posta nella pulizia di piccole imperfezioni degli acini. Da qui parte tutta la qualità dell'Amarone Terre di Leone. Qui sta il segreto di un vino prezioso che emoziona per la sua storia ancora prima di entrare nel bicchiere.