Itinerari e turismo enogastronomico

I vini della provincia di Alessandria: 4 percorsi alla scoperta di un patrimonio enogastronomico unico

27/10/2010

Dai Colli Tortonesi alla Val Borbera

Il Timorasso rappresenta un “miracolo enologico” avvenuto in tempi recenti, quando questo vitigno stava per scomparire a causa della filossera. Salvato da un gruppo di amici legati alla tradizione delle colline tortonesi, oggi il Timorasso rappresenta uno tra i vini bianchi più interessanti in Piemonte e in Italia, grazie alle sue caratteristiche organolettiche uniche: si presenta con intense note fruttate, che perdurano anche dopo l’affinamento, e con un bouquet complesso e strutturato.

L’antica cittadina romana di Derthona, oggi Tortona, patria di don Lorenzo Perosi, si adagia tra dolci colline che richiamano la genuinità del Monferrato, e riportano alla memoria le tradizioni contadine della campagna monferrina. Simbolo della tradizione ancora presente è il Montebore, un formaggio con una particolare forma “a gradoni”, che può vantare oltre 500 anni di storia.

La vicina Val Curone è meta turistica assai rinomata per la bellezza paesaggistica dei colli e dei borghi, rimasti per lo più immutati nel corso degli anni, e per la ricchezza di giacimenti gastronomici.

Le colline del Gavi

La piccola cittadina di Gavi, con la sua fortezza medievale splendidamente conservata, dà il nome ad uno dei vini bianchi più famosi del Monferrato, il Cortese di Gavi, che si presenta asciutto, fresco, dal colore paglierino, leggermente ammandorlato, con un profumo insieme delicato e persistente: un vino ottimo per un aperitivo, che si sposa alla perfezione con piatti di pesce, carni bianche e focacce.

A pochi chilometri da Gavi si trova Novi Ligure, il cui nome richiama importanti marchi dell’industria dolciaria piemontese, e nel cui centro storico si possono ammirare le facciate dei palazzi dipinti in stile ligure. Ma Novi è anche e sopratutto bicicletta, con 400 km di strade provinciali percorribili su due ruote, rivivendo il mito di Fausto Coppi e Costante Girardengo, due novesi che, quando ancora non esistevano clamorose apparizioni televisive, emozionarono l’Italia intera con la loro umanità e semplicità. Le innumerevoli imprese di Coppi e Girardengo vengono oggi ricordate nel “Museo dei Campionissimi” a Novi Ligure.

Il Monferrato Casalese

Per questo territorio, situato nella parte a Nord della provincia di Alessandria, il vino e l’enogastronomia rappresentano una risorsa commerciale a tutti gli effetti, un valore reso ancora più stabile dal recente conferimento della Docg alla Barbera del Monferrato Superiore, un vino di grande spessore che ben si presta a lunghi invecchiamenti. Accanto a quest’ultimo si trova il Grignolino, coltivato nel Casalese fin dal 1252, un rosso color rubino chiaro, poco carico ma molto tannico che, per la sua adattabilità a numerosi piatti della cucina locale, identifica appieno la zona Monferrato Casalese. Sede industriale e commerciale, Casale Monferrato conserva inalterato il fascino di antica capitale del marchesato monferrino, custode di monumenti storico - artistici civili, religiosi e militari di pregio. Casale è inoltre nota per la produzione dei krumiri, biscotti di pasta frolla dalla particolare forma “a baffo”, che ancora oggi sono preparati seguendo la ricetta originale di fine Ottocento, e vengono esportati in tutto il mondo nelle inconfondibili scatole di latta rossa.

Acquese e Ovadese

Re incontrastato di queste incantevoli zone è il Dolcetto, citato già in un documento del 1593, che di dolce ha solo il nome, essendo il vino “secco” per eccellenza, con un retrogusto amarognolo che lo rende adatto a gustosi risotti al tartufo così come alle carni bianche. Acquese e Ovadese sono altresì rinomate per i “percorsi degli aromatici”, le strade dei vitigni Brachetto e Moscato. Quest’ultimo, aromatico per eccellenza, è originario della valle Bagnario di Strevi, e con le versione spumante, tappo raso e passito ha ottenuto grandi consensi a livello internazionale. Il Brachetto, invece, è un vino dolce dall’inconfondibile colore rosso rubino e dalle persistenti note di rosa canina, apprezzato sia dagli intenditori sia da chi si avvicina per la prima volta al vino.

Acqui Terme, amata fin dagli antichi romani per le sue acque termali, rappresenta da secoli un luogo d’incanto e di sosta. Oggi racchiude nel cuore del tessuto cittadino la piazza della “Bollente”, una fontana da cui sgorgano ogni minuto oltre cinquecento litri d’acqua sulfurea a 74 gradi, apprezzata per le sue caratteristiche benefiche.

La città di Ovada, grazie alla sua posizione geografica, ha risentito nel tempo delle influenze della vicina Genova. Il centro storico di Ovada è infatti caratterizzato da vie strette che richiamano i tipici carruggi liguri, e non è difficile trovare locali tipici che servono farinata di ceci appena sfornata, soprannominata dagli Alessandrini bela cauda.

 

 Articolo in collaborazione con ViniBuoni d'Italia  www.vinibuoni.it