Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
30/11/2010
Il meglio dell’enologia campana e lucana, secondo Slow Food, si presenta al grande pubblico: un momento di festa, degustazioni e riflessioni.
Il meglio dell’enologia della Campania e della Basilicata, secondo Slow Food, si dà appuntamento, sabato 4 dicembre 2010, ad Avellino, Auditorium Banca della Campania (Collina Liguorini). Il pretesto è la presentazione della nuova guida di Slow Food dedicata al vino, Slow Wine 2011, l’occasione però è quella di far incontrare i produttori della Campania e della Basilicata con il grande pubblico, di far conoscere vini e vignaioli, insomma un momento di festa e di riflessioni attorno al vino in Campania e Basilicata. «Uno dei tratti fondamentali di Slow Wine è quello di aver dato finalmente il giusto spazio alle regioni del Sud. Tra queste la Campania fa la parte del padrone con quasi 90 schede. Un'enormità se paragonata ad altre guide di settore. Questo perché siamo convinti della bontà dei vini di questa regione e delle incredibili potenzialità di crescita sia dei suoi bianchi sia dei rossi. La Campania tra l'altro ha un sistema produttivo fortemente radicato e basato sulla produzione contadina, una tradizione che non potrà che favorire il controllo diretto della qualità e una produzione di chiaro stampo artigianale. La Basilicata, pur essendo una regione piccola, ci ha regalato dei rossi di struttura e grande longevità, il tutto condito da un'ottima dose di personalità», sostiene Giancarlo Gariglio, curatore della guida. «Il lavoro svolto nelle regioni del Sud – aggiunge Luciano Pignataro, responsabile della guida per la Campania, Basilicata e Calabria - è straordinario. Si è riusciti ad andare oltre la banalità e centrare con precisione quelle aziende capaci di coniugare rispetto per l'ambiente, etica della vinificazione e qualità in bottiglia. Questo è stato possibile anche grazie alle visite e all'impegno del gruppo Slow Wine».
Alle ore 10,30 si inizia con un convegno dal titolo “Ambiente, tipicità, qualità. Una viticoltura etica è possibile”, al quale partecipano: Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, il curatore della guida Giancarlo Gariglio, e Luciano Pignataro, responsabile della guida per la Campania, Basilicata e Calabria. Cosimo Lombardi, Large Corporate Banca della Campania, e Lucio Napodano, fiduciario Slow Food di Avellino, introducono il convegno che sarà presieduto da Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Campania.
A seguire si terrà la degustazione dei vini della Campania e della Basilicata che hanno ottenuto importanti riconoscimenti nella guida, come Grande Vino e Vino Quotidiano, e di quelli appartenenti alle cantine che hanno ottenuto la Bottiglia e la Moneta. Riconoscimenti che prendono in considerazione non solo i vini degustati, ma anche il lavoro in vigna. Perché Slow Wine non è semplicemente una guida, è anche un progetto di forte valorizzazione dei territori italiani e del mestiere di vigneron. Una guida che pone un forte accento sul rapporto tra l’uomo e la terra, una fotografia dell’enologia italiana fatta non limitandosi alla degustazione. Questo è stato possibile grazie al nutrito gruppo di collaboratori, oltre 200, che hanno visitato tutte le cantine.
L'ingresso alla presentazione è libero, l’accesso alla degustazione ha un costo di 27 € (25 € per i soci) e dà diritto alla degustazione dei vini presenti, al bicchiere, alla sacchetta porta bicchiere e a una copia della guida Slow Wine 2011.
Si ringrazia per la collaborazione: Grana Padano, Lavazza, Bormioli e Compagnia di promozione del sughero.