Eventi

Irgoli (NU) “Mandicos de Baronia

07/12/2010

La manifestazione si prefigge l’obiettivo di riscoprire antiche ricette popolari, perfettamente riprodotte secondo le antiche tradizioni popolari, allo scopo di ricuperare alcuni arcaici termini del dialetto baroniese, evidenziarne le caratteristiche culinarie del territorio, facendo un parallelo con l’attualità all’interno di una parte convegnista che affronta tematiche economiche e socio-culturali.

Seguendo il percorso delineato nelle precedenti edizioni (2008 e 2009), l’edizione 2010 offre nella forma convegnista una serie di interventi su differenti livelli e puntando su un elemento ricorrente di tutte le ricette proposte: il pane.

A cura di Angelo Concas, giornalista sommelier enogastronomo, si avvieranno i lavori con una rapida ed efficace summa delle varie ricette che saranno, al termine del convegno, presentate in abbinamento ad una degustazione dei vini locali.

Seguirà a cura di Alessandra Guigoni, (Metodologie della Ricerca Etnoantropologica (Università di Cagliari e Genova), una relazione sugli aspetti storici e antropologici del patrimonio agroalimentare sardo, che sicuramente sarà un coinvolgente approfondimento storico e antropologico sui riflessi socio – culturali dei nostri alimenti e sulla loro importanza nello sviluppo fino a giorni nostri.

Sull’importanza della valorizzazione di un territorio nella offerta turistica tratterà il successivo intervento. Sarà l’occasione giusta per scoprire come la promozione di un bene (come il pane per esempio) in una fase di forti tensioni competitive come quella che viviamo, necessiti di un progetto che tenga conto di specifici criteri come la valorizzazione della tipicità intesa come bene identitario – il terroir.

La relazione “Turismo e prodotti tipici: l’importanza del territorio e delle risorse umane”, sarà a cura di Carlo Marcetti, Economia e Management del Turismo - Polo Universitario di Olbia.

L ’analisi del tessuto produttivo locale, con particolare riferimento alle aziende che si occupano della produzione di pane, della situazione economica regionale e nazionale e alle opportunità che il mercato internazionale propone, soprattutto se affrontato con la formula dell’aggregazione tra produttori, sarà affrontato in questo 4° intervento da  Giovanni Pirisi, Segretario Generale CCIAA di Nuoro, e da Roberto Sau, Osservatorio Economico CCIAA di Nuoro. Relazione: L’evoluzione delle imprese locali nel mercato nazionale ed internazionale.

L’Assessore al Turismo della Regione Sardegna, Luigi Crisponi, interverrà sullo sviluppo turistico regionale: sarà l’argomento centrale del 5° intervento programmato. Una incursione nel mondo istituzionale e nei programmi implementati allo scopo di potenziare il sistema turistico regionale con la valorizzazione delle caratteristiche uniche del nostro territorio. Conclusa la fase convegnistica, l’eno-gastronomo Angelo Concas illustrerà i piatti realizzati ed esposti su un tavolo con la scheda illustrativa (nome del piatto e ingredienti utilizzati), ne citerà gli aspetti rilevanti, le utilità gastronomiche ed i riscontri potenziali nel campo della moderna ristorazione. L’occasione sarà l’ideale cornice per consentire un abbinamento tra i vini locali (prodotti dai privati cittadini) e ogni piatto proposto. Al termine tutti i piatti saranno degustati unitamente ai vini locali.

Informazioni dal sito www.comune.irgoli.nu.it   del Comune di Irgoli:

Irgoli 2.294 abitanti ha una superficie di 74,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 29,7 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 26 metri sopra il livello del mare.

Storia 

Al viaggiatore del passato non saranno certo sfuggite le marcate analogie tra le usanze dei pastori raccontati da Omero con quelli della Sardegna centrale.

L'anello di congiunzione andrebbe cercato nelle gesta di avventurieri ansiosi di scoprire nuove terre che, giunti al mare, risalirono il corso dei fiumi. Più d'uno si fermò subito.

Così piace pensare ad un lontano manipolo di ardimentosi ellenici che, approdati alla foce del Cedrino e scoperta la terra fertile piano, abbiano deciso di impiantarvi i primi insediamenti.

Irgoli, magari, da uno di questi... Per le certezze bisogna risalire ad epoche più vicine, sino a scoprire, per esempio, che il borgo nell'anno 1600 contava all'incirca 300 abitanti. Quel popolo era per la gran parte composto da allevatori, che pascolavano le greggi nelle alture circostanti, e da contadini, perennemente in lotta con gli umori del Cedrino, decisivo per la fertilità dei terreni, ma anche impietoso con gli improvvisi e nefasti allagamenti.

A partire dal Medio Evo, il paese condivise le sorti del Giudicato di Gallura, conobbe il dominio dei Pisani ed anche quello degli Aragonesi.

Infine, l'autonomia che ha inizio a partire dalla metà del 1800.

Irgoli vanta un comunale di 7500 ettari circa ed una popolazione stimata in 2300 abitanti. L'altezza massima è il Monte Senes (mt. 862).

Il territorio

Il territorio di Irgoli, che fa parte della vasta regione delle Baronie (Sardegna centro orientale) si presenta come una sintesi stupefacente e fedele della storia geologica della Sardegna.

Così, forti dei loro 400 milioni di anni, evidenti fasce scistose percorrono la tormentata cresta che da Monte Senes porta a Punta Palumbas.

È quanto rimane della irriducibile copertura di rocce metamorfiche cristalline che impedì la fuoriuscita di una immane massa di magma, costringendola a raffreddarsi nel sottosuolo dove originò i graniti.

Fu l'orogenesi ercinica, che smosse intere montagne e causò immense fratturazioni, a dare la spinta decisiva per la fuoriuscita del granito. Che è la componente principale e più caratterizzante, con eleganti fantasie di forme e profili, del paesaggio del territorio di Irgoli.

Intanto, circa 180.000 anni fa, in pieno mesozoico, parte delle terre sono state invase dal mare. Il successivo accumulo di sedimenti si sollevò ed emerse dalle acque originando il sistema montuoso dei calcari; nelle Baronie sorsero il Monte Tuttavista, ed il Monte Albo, in cui una piccola appendice appartiene al Comune di Irgoli. Infine il paesaggio di pianura.

Tre-quattro milioni di anni fa, una nuova fase virulenta delle eruzioni vulcaniche creò delle vere e proprie dighe di basalto, che impedirono alle acque di raggiungere il mare e favorirono il deposito dei sedimenti trasportati dai fiumi.

Quando il fronte di basalto si infranse, le acque di scorrimento, rubando spazio al mare, spinsero quelle lacustri e quelle marine sino a modellare l'aspetto attuale della grande piana delle Baronie, compresa la porzione di Irgoli.

Questo territorio è abitato da una fauna ricca e preziosa. Le colline aperte, cove cacciano la poiana ed il gheppio, ospitano pernici, lepri e, localmente, conigli selvatici, mentre la macchia fitta ed il bosco danno ricovero a numerosi cinghiali, volpi ed un'infinità di piccoli uccelli, prede preferite dall'astore e dallo sparviero.

Ma su tutto aleggia un grande rimpianto. Insieme alle grandi foreste, che furono in gran parte estirpate per produrre carbone e far posto al pascolo (la testimonianza più significativa è sicuramente il bellissimo bosco di Talachè), è scomparso il cervo sardo. Ma un vecchio progetto di reintroduzione, caro al Comune di Irgoli e alla Comunità Montana delle Baronie e mai del tutto abbandonato, lascia un varco alla speranza di un suo possibile e atteso

Come arrivare

Da Cagliari, sono Km. 220 circa. Percorrere la SS 131 direzione Sassari sino al bivio di Abbasanta e imboccare la SS 131/dir. proseguire in direzione di Nuoro, superato il Capoluogo Barbaricino, proseguire per la Siniscola-Olbia, allo svincolo del bivio Lula-Dorgali-Orosei, prendere la SP 125 direzione Orosei sino al bivio per IRGOLI.

Da Sassari, sono Km. 150 circa. Percorrere la SS 131 direzione Cagliari sino al bivio di Macomer e imboccare la SS 131/dir. proseguire in direzione di Nuoro, superato il Capoluogo Barbaricino, proseguire per la Siniscola-Olbia, allo svincolo del bivio Lula-Dorgali-Orosei, prendere la SP 125 direzione Orosei sino al bivio per IRGOLI.

Da Olbia, sono Km. 80 circa. Percorrere la SS 131/dir direzione Nuoro, superare Siniscola e proseguire sino allo svincolo del bivio Lula-Dorgali-Orosei, prendere la SP 125 direzione Orosei sino al bivio per IRGOLI.

Itinerari

 

Primo itinerario: Talachè

A circa 10 chilometri da Irgoli, seguendo la strada comunale che porta a Norghio, si incontra il valico di Jannas, giusto alle pendici del Monte Senes. A sinistra si prende l'evidente sentiero forestale che scende (nord-ovest) dentro Su Patente Mannu , la grande foresta di leccio. Di cui però rimangono oramai solo estesi lembi di ceduo, risultato ultimo dell'utilizzo forestale della lecceta.

Ben presto si è a Preda Longa, gagliardo picco granitico che sfora il tetto degli alberi e consente, dopo breve e facile ascesa, di godere uno scorcio paesaggistico bellissimo, con il Monte Albo, la pianura di Siniscola ed il mare a fare da quinte al circostante bosco.

Proseguendo la pista (sud-ovest) si entra dentro Testicana (generosa sorgente addobbata da un vecchio e unico agrifoglio) e si prosegue sino a Talachè, dove si trovano le rovine di una vecchia caserma forestale e ancora qualche traccia di un pinnettu comunitario, che fu importante riferimento per i pastori della foresta.

Nelle vicinanze si possono ammirare alcune piante di leccio secolari, fortunatamente scampate ai grandi tagli. Qui era il regno dei porcari, che periodicamente invadevano la montagna con i branchi dei maiali, la loro principale risorsa economica. Le bestie le accudivano nelle numerose ullas e cumbulas, ricoveri naturali appena adattati per le varie esigenze. Da Talachè si risale intuitivamente (il sentiero è abbastanza chiuso dalla vegetazione) a sud sino a Sa Janna eliches cropatas, dove si incrocia la recente pista forestale che, in cresta e a ritroso (nord-est), riporta a Jannas.

Visite archeologiche

A breve distanza da Jannas, giusto a fianco della strada, si trova il Nuraghe Janna 'e Prunas; un ripido sentiero scende per qualche centinaio di metri sotto la strada verso un evidente filare di ontani, dove è situata la preziosa Untana 'e su zigante, costruita con basalti accuratamente squadrati.

Secondo itinerario: Ortola

Dall'uscita di Irgoli, seguendo la strada per Capo Comino, dopo appena mt. 300, all'altezza dell'incrocio con la circonvallazione, inizia sulla destra la strada comunale asfaltata per Settile. A circa km.3 si può ammirare sulla sinistra, un monumento naturale di forma stravagante e pittoresca, noto come Conca 'e Caddu. Si prosegue ancora per poco più di un chilometro; sulla sinistra, ben svettante su di un alto roccione, c'è quanto rimane del Nuraghe Tutturu. Si continua ancora sulla strada per meno di un chilometro, sino a una piccola piazzola. Il percorso inizia da due evidenti pilastri in granito, sulla sinistra della strada. Si cammina inizialmente a ritroso, poi sulla destra (ovest) immersi in un incredibile caos di granito. Siamo ad Ortola, dove l'acqua e il vento con creativa sinergia hanno lavorato la roccia ricavandone forme tondeggianti, profili umanizzati, funghi giganteschi, sagome di bestie impressionanti. Figure stabili, eppure effimere e in un continuo mutare di linee a seconda dell'inclinazione della luce. Un magnifico scenario. Qui si trova Conca 'e mortu, una domus de jana che ripropone inquietantemente il frontale di un teschio. A breve distanza, alla base di un enorme tafone, c'è anche Sa conca 'e sos nugoresos, ampia e confortevole, sicuro rifugio abitativo di altri tempi