Parliamo di vino

L’Arte dei Vinattieri a Roma presenta il Gran Galà Franciacorta, alla scoperta degli spumanti d’eccellenza di questa regione.

di Nazzarena Barni Fritsch

10/12/2010

Attraverso un percorso di degustazioni  in diciassette enoteche romane, dal 15 novembre al 6 dicembre, il vino Franciacorta si è presentato in gran pavese al pubblico romano e ai suoi visitatori, con 26 aziende e 100 etichette.

Il Franciacorta si è messo l’abito di gala l’11 novembre, in occasione della presentazione ufficiale al Grand Hotel St. Regis di Roma, dove la manifestazione ha avuto il via.

In quattro serate fisse ogni enoteca ha presentato al suo pubblico, affezionato o occasionale, quattro tipologie : brut, millesimato, saten e rosè, permettendo di ampliare la conoscenza  di questi vini. Un opuscolo pubblicato per l’occasione descriveva le varie aziende aderenti all’iniziativa con i vini presentati, le enoteche ospitanti e un ricettario gastronomico.

 Le diverse etichette presentano sempre solo la dizione Franciacorta , e questo unico termine definisce il territorio, il metodo di produzione e il vino. Primo spumante prodotto in Italia con il metodo della rifermentazione in bottiglia che abbia ottenuto il DOCG nel `95, è un vino che appare sul mercato solo dopo numerosi mesi di affinamento, che richiede attenzione e pazienza, ma diciamolo, vale la pena  attendere per gustarlo con consapevolezza sulle nostre tavole, e non solo a Natale o per grandi occasioni, ma ogni qualvolta pensiamo di meritarci un piccolo lusso.   

Un vino nato poco più di 50 anni fa, che è cresciuto e  maturato tanto da essere noto e apprezzato dai conoscitori del vino e  diventato sinonimo di  festa  per celebrare un particolare evento, benché la tendenza sia oramai quella di gustarlo a tutto pasto. Negli ultimi anni si è potuto assistere a una crescente attenzione per questo vino, che nonostante la crisi economica degli anni recenti si pone come un prodotto della nostra economia che non ha mostrato un cedimento nelle vendite, bensì una significativa crescita.

La Franciacorta, per precisa volontà del Consorzio per la sua tutela, come  spesso ribadito dal suo presidente Maurizio Zanella, intende promuovere oltre al suo vino anche il suo territorio, la sua storia e le sue specialità gastronomiche, e fare del turismo “colto” che valorizzi questa piccola zona lombarda, che si estende al sud del lago d’Iseo tra Bergamo e Brescia, facendo della sua ospitalità raffinata un ulteriore punto di forza.

Se nel Nord Italia la sua conoscenza è ormai scontata, nel Centro e nel Sud non è ancora così diffuso e apprezzato come meriterebbe, se non dai  palati più esigenti. La partnership fra le enoteche aderenti al Consorzio Vinattieri (il nome deriva da una delle confraternite di Arti e mestieri della Firenze rinascimentale), ha permesso quindi di toccare con mano, o meglio, gustare nel calice, le sue fragranze e il suo bouquet.

Qual´ è stata la risposta del pubblico a questa iniziativa? Il pubblico fedele delle enoteche ha provato, comparato e paragonato,  gli stranieri sono invece rimasti sorpresi  dalla qualità di queste preziose bollicine Made in Italy. Per cercare di fare il punto della situazione, visitando vari esercizi che hanno promosso le degustazioni, è emerso che nelle zone di Roma fortemente turistiche la conoscenza a priori  del Franciacorta era decisamente minore che fra i romani regolari clienti di enoteche. Per esempio l’enoteca Guerrini ha varie sedi, e mentre nella sede in Via Regina Margherita le degustazioni sono state seguite da un pubblico più attento, l’enoteca Guerrini in Via San Vincenzo, vicino alla Fontana di Trevi, dove circolano più turisti e clienti occasionali, ha riscontrato meno interesse tra i frequentatori del negozio, spesso stranieri.

Bilanci: gli aderenti all’iniziativa si sono dichiarati soddisfatti e vedono positivamente il ripetersi di questa manifestazione per renderla un appuntamento annuale fisso  per gli enoappassionati. Probabilmente la presenza degli stessi produttori per guidare le degustazioni renderebbe ancora più chiaro ed evidente al pubblico quale sforzi e passioni siano necessari per raggiungere e conservare questa eccellenza. L’iniziativa si è dimostrata un modo effettivo che unisce produttori e diffusori per incrementare la visibilità e l’accettanza di prodotti di altissima qualità che hanno dato il loro  decisivo contribuito per creare e a mantenere la fama che il Made in Italy gode in tutto il mondo.

Nazzarena Barni  Fritsch