Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
12/01/2011
Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca"
Donne in vigna, Katia e Mara Rivetti. Per promuovere il vino dobbiamo far conoscere i luoghi e la cultura da cui proviene.
Racconto di Chiara Busso
Neive è uno dei territori più vocati alla produzione vinicola piemontese. Dall'alto dei suoi “bricchi”, da cui si possono godere panorami mozzafiato, nasce infatti uno dei migliori vini italiani: il Barbaresco.
La famiglia Rivetti è presente su queste colline da ben quattro generazioni. Qui, a fine Ottocento, il capostipite della famiglia, Giuseppe “Pinin” Rivetti soprannominato Valletta, acquistò tre aziende. Da allora il legame con il territorio è continuato di generazione in generazione fino ad oggi.
… la cosa più importante su cui possiamo contare - spiega Katia - è il territorio e sebbene alcuni studiosi del settore siano propensi a credere che la crisi attuale possa segnare la fine dell’effetto “terroir” quale valore in più che dà identità al vino e che sottolinea l’impegno di noi piccoli produttori, io credo che non sarà proprio così. Pur non essendo il territorio l’unica componente capace di garantire la qualità di un prodotto, sono convinta che per vini di altissima qualità una denominazione di origine controllata e garantita sia un organo di tutela che ci permette di valorizzare i vini e costituisca un elemento che riconduce il consumatore verso le caratteristiche di identità e di tipicità del vino. Il territorio è quindi un elemento chiave del nostro successo, specialmente se il produttore, unitamente a questa leva, ricerca il massimo della qualità, mettendoci tutto il suo impegno nei vari settori della filiera produttiva!
È questo il filo conduttore di Katia, una ragazza schietta, sincera e solare, a tratti timida, ma decisamente determinata a promuovere la sua azienda attraverso il territorio.
Figlia di Dante, che negli anni '70 ha reso grande l'azienda, Katia segue i vari passaggi della produzione insieme alla sorella Mara e al fratello Ivan che si occupa principalmente della cantina.
Io non ho fatto l'enologica, per cui in azienda mi occupo principalmente della comunicazione.
L’idea che Katia ha della comunicazione del vino è moderna e dinamica e passa principalmente attraverso l’affermazione della conoscenza del territorio. Quest’ultimo è il volano di un forte sistema di valori legati al vino che stimola le motivazioni di acquisto del consumatore e diventa elemento portante della comunicazione.
Per promuovere il vino che produciamo dobbiamo far conoscere a tutti i luoghi e la cultura da cui proviene. I vitigni li puoi spostare, possono diventare dei giramondo, ma ciò che rende davvero unico un vino sono le condizioni pedoclimatiche, lo stile dell’uomo e l’ambito culturale entro cui questo vino nasce.
L’amore per il territorio ha spinto Katia a coinvolgere negli ultimi anni gli altri produttori del Barbaresco a creare nuove manifestazioni ed eventi nella zona. Si tratta di iniziative che esulano dalle degustazioni fine a se stesse, ma sono propedeutiche alla valorizzazione e alla promozione in senso più lato. L'inventiva di Katia, donna davvero vulcanica, spazia verso orizzonti importanti, infatti ci sono nuovi progetti da concretizzare in un futuro molto prossimo.
Vorrei realizzare un piccolo museo sulla storia della viticoltura delle Langhe. L'idea è quella di raccontare come si è evoluta la viticoltura piemontese nell'ultimo secolo, mettendo in mostra antichi attrezzi, spiegandone la storia e il loro utilizzo. Il tutto per dare un'impronta diversa a chi viene a visitare la cantina, per lasciare impresso nella memoria del turista, dell'appassionato di vino, un ricordo più forte.
Anche il secondo progetto di Katia mira a promuovere la sua azienda in modo decisamente innovativo e vincente. La sua idea è quella di creare uno “spazio” interno da dedicare ad eventi di diverso tipo. Uno spazio polifunzionale, dove fare presentazioni di libri, mostre d'arte… corsi di fotografia, attraverso i quali far conoscere il territorio.
Uno spazio dove abbinare le degustazioni al mondo dell'arte o della gastronomia, dove si organizzano incontri con gli scrittori e si fanno assaggiare i vini magari abbinati a un bel piatto di tajarin genuini. Il tutto per comunicare la grandezza del territorio senza il quale non si potrebbe vinificare un vino grandioso come il Barbaresco. Un vino che - sottolinea Katia con una chiara e decisa nota di orgoglio - da noi non ha rinunciato alla sua autenticità; un vino che viene ancora prodotto nel rispetto dei canoni della tradizione. Ecco perché il filo conduttore dei nostri vini risiede in un timbro marcatamente terroso-minerale. Tutti mostrano un corredo olfattivo preciso che, naturalmente in base all’annata e all’età, ne differenzia i toni e le sfumature. Come è sempre stato, la loro architettura è solida e longeva. Il Barbaresco risulta quindi essere un vino imponente e nobile. Questo è il carattere autentico del Barbaresco.
Azienda Dante Rivetti
Località Bricco 12
Neive (Cuneo)
Tel. 0173 67125 - fax 0173 677706
Visitate il sito ViniBuoni d’Italia www.vinibuoni.it