Donne in vigna

Maria Ida Avallone della Azienda Villa Matilde – Cellole (CE) Campania

di Giulia Cannada Bartoli

22/01/2011

Maria Ida Avallone

Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca".

Donna in vigna Maria Ida Avallone, ambasciatrice si… ma del vino.

Racconto di Giulia Cannada Bartoli

Maria Ida Avallone appartiene ad una delle famiglie storiche del vino in Campania. L’azienda si trova a Cellole, ridente paese nella provincia di Caserta, divenuto ormai sinonimo di vino buono, proprio perché a trainare l’immagine del posto c’è questa azienda che è divenuta un faro dell’enologia campana. Qui alle falde del vulcano di Roccamonfina, nasceva il mitico Falerno, il vino per antonomasia della Roma imperiale, ospite d’onore sulle mense dei Cesari, celebrato da Orazio, Virgilio, Marziale, Petronio… E qui dopo due millenni continua a prosperare, riportato alle passate glorie da Francesco Avallone, un appassionato avvocato napoletano che ha provveduto a una straordinaria operazione di archeologia enoica.

È vero, sorta grazie ad un atto d’amore di mio Padre Francesco, avvocato di grido con forti tradizioni agricole nel sangue, l’azienda in collaborazione con studiosi e ricercatori ha portato avanti un grande progetto attraverso il quale siamo riusciti ad individuare gli antichi vitigni da cui nasceva il Falerno rosso, ovvero l’Aglianico e il Piedirosso, e per il bianco la Falanghina. Di qui, l’investimento nel territorio del Falerno per evitare la scomparsa del primo grande vino della storia.

Il tono della voce di Maria Ida è dolce e gli occhi sembrano nascondere misteri antichi, quasi che la storia del vino avesse ancora da svelare lontani segreti. I movimenti compassati non cedono mai a smancerie e trasmettono una raffinata semplicità.

A Villa Matilde sono cresciuta, per me la piccola fattoria custodiva il tesoro antico. Noi si faceva tutto in casa: ho etichettato con i miei fratelli le prime bottiglie, a mano con pennello e colla. Nei mesi estivi ricordo di avere lavorato alla linea d’imbottigliamento; la sera tornai a casa ebbra per le esalazioni! L’azienda è sempre stata parte della mia vita, anche se gli studi intrapresi, quelli umanistici, per aspirazione e sbocco universitario mi avrebbero portato a seguire l’indirizzo diplomatico e farmi ambasciatrice dell’Italia nel mondo. Nel tempo libero dagli studi, andavo a lavorare in azienda, così mi sono resa conto che la scelta diplomatica non era ciò che davvero volevo. Lavorare in azienda era un’impresa troppo avvincente. Ambasciatrice sarei diventata, ma del Falerno. L’inizio non è stato facile, perché un tempo essere donna non facilitava i compiti. Da ragazza, già titolare d’azienda, gli uomini, non mi stringevano la mano, non mi guardavano negli occhi, mi sentivo trasparente! Questo mi demotivava. Oggi per fortuna le cose sono un po’ cambiate e non esiste più quella netta differenza di ruoli che un tempo relegava la figura della donna a posizioni di secondo piano. Oggi gestisco un settore strategico in azienda, la distribuzione, l’immagine e le vendite. E sto portando avanti un discorso costante di promozione della qualità produttiva dell’azienda, ma anche della cultura campana dei vini. Questa filosofia è condivisa in famiglia e da tutti coloro che collaborano con me. In questo progetto e in questa sensibilità non credo che il ruolo femminile giochi con delle plusvalenze, perché l’idea trova terreno fertile in molti produttori che si impegnano a dare della Campania un’immagine alta, basata sulla concretezza delle scelte e sul rigore produttivo. Credo che conti molto l’attitudine personale, indipendentemente dal sesso.

I capelli e gli occhi scuri racchiudono i tratti di una bellezza mediterranea che ispira dolcezza e al contempo lascia trapelare la forza del carattere. Maria Ida non è solo imprenditrice di successo, ma è anche mamma ed è riuscita a convogliare passione e amore sulle due rotaie di uno stesso binario. La sua giornata è piena, fitta, la sveglia suona prestissimo, ciononostante Maria Ida coltiva la sua passione per la musica e per la danza. Anche in questo il richiamo al mito ellenico è forte: la terra, la vigna, le muse, i miti…

Tanti anni fa, un archeologo francese raccoglieva informazioni sul Falerno, ne conosceva la storia meglio di me! Raccontava con tale enfasi che mi sembrò di rivivere quell’epoca. Alla fine mi ringraziò per aver riportato in vita il Falerno. È un’emozione che porto nel cuore, perché questo vino è il grande protagonista della nostra terra. Oggi la “gente del Falerno” è tanta ed è orgogliosa del proprio vino; sono nate nuove aziende, alcune condotte da donne. Coltivo una speranza: la mia terra, come l’araba fenice, è risorta dalle ceneri, vive una stagione di rinascita ed io, con la mia famiglia, sarò sempre in prima linea per contribuire a riaffermarne il ruolo di protagonista nel mondo del vino. Sogno un ritorno allo splendore dell’Ager Falernus.

Info Azienda

Villa Matilde

S.S. Domitiana 18

81030 Cellole (CE)

Tel. 0823 932088

Fax 0823 932134

info@villamatilde.it

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