Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
28/01/2011
L’arte di Giorgio Olivieri incontra il vino ad Anteprima Amarone 2007, l’evento organizzato dal Consorzio Valpolicella nel Salone Margherita di Veronafiere il 29 e il 30 gennaio.
L’artista veronese, uno tra i massimi esponenti della Pittura Analitica, presenta la sua ricerca attraverso il ciclo “I Quattro elementi”, prestato dalla Fondazione Domus.
Così come il vino di qualità, anche l’arte è una scoperta, soprattutto se si tratta dell’arte contemporanea. La presentazione ad Anteprima Amarone 2007 offre quest’anno l’opportunità diavvicinarsi al mondo dell’arte contemporanea attraverso i lavori di Giorgio Olivieri, artista veronese tra i più significativi esponenti della Pittura Analitica.Una scelta, quella del Consorzio, che segue un progetto che si sta dipanando nel tempo diventando sempre più raffinata, e fatta per legare l’eccellenza enologica frutto dell’arte dei vignaioli con l’arte intesa nel senso nobile del termine, in uno stretto rapporto con il territorio di origine.
La ricerca di Giorgio Olivieri ha le sue radici nella pittura americana degli anni ’50-’60, che privilegia un’indagine sulla pittura stessa, le sue coordinate strutturali, i suoi segni e i suoi materiali.
Distante dalla passionalità degli artisti informali e, allo stesso tempo, lontano dalle algide tele figlie dell’astrazione, Olivieri cerca il rapporto tra lo spazio della tela e quello che la circonda. A connotare la sua poetica sta proprio il valore di relazione che scaturisce dai diversi elementi tra loro accostati che disegnano di volta in volta un magico equilibrio: la superficie monocroma satura di colore, la struttura sagomata del telaio, le pennellate ai margini dell’opera, gli interventi con gli spaghi, ecc.
Nel ciclo de “I Quattro elementi”, prestato dalla Fondazione Domus al Consorzio Valpolicella per l’evento di Anteprima Amarone, la riflessione si estende al cosmo e alle energie che lo sottendono attraverso un linguaggio semplice, fatto di segni essenziali, quasi fosse l’unica maniera per approcciare i misteri della Natura. Le tele sono suddivise in due parti: la forma-contenitore raccoglie l’energia delle pennellate, mentre il flusso incalzante dei cromatismi viene interrotto dalle tinte piatte che fungono da elemento di rottura.
Olivieri in queste quattro tele - le uniche ad avere un vero e proprio titolo - mette alla prova l’autenticità del suo linguaggio, rapportandosi con uno dei soggetti più comuni alle rappresentazioni degli artisti; ma nel suo caso la pittura, al di là di qualsiasi intento mimetico, non può che raccontare se stessa: la magia del colore, le tensioni della forma, l’incanto della luce.
Cenni biografici
Giorgio Olivieri nasce nel 1937 a Verona dove vive e lavora. Nel 1961 si diploma presso l’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena. Inizia l’attività espositiva alla fine degli anni ’50 sviluppando la propria ricerca nell’ambito della pittura analitica, conservando una personale originalità di linguaggio.
Nel 1960 tiene la sua prima mostra personale.
Nel 1964 si reca a New York dove espone alla The Armory Gallery e ha modo di entrare in contatto diretto con le poetiche dell’espressionismo astratto nella sua linea analitica, interpretata da artisti come Barnett Newman, Frank Stella, Mark Rothko.
I suoi lavori sono stati esposti in diversi spazi privati e pubblici in Italia e all’estero.
Nel 2005 Verona gli ha dedicato una mostra antologica presso la Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti.
Le sue opere figurano in collezioni private e pubbliche presso importanti istituzioni italiane e straniere.
Il suo nome compare in dizionari di settore e le sue opere in diversi cataloghi e testi critici.