Chiacchierando di gusto

L’arte norcina persegue le valorizzazione delle tradizioni locali e la cucina successo dell’educational organizzato dall’ARGA FVG a Medea (GO)

01/02/2011

Andrea Felchero

L’arte norcina fino al secolo scorso era attestata sull’intero territorio del Friuli Venezia Giulia. Ora trova capisaldi stabili nelle zone in parte ancora rurali e nei piccoli centri nei quali la civiltà contadina fa parte dell’identità locale. Con il rischio, soprattutto la piccola produzione per auto consumo, di scomparire a causa di norme igienico sanitarie sempre più restrittive. E con essa, di veder scomparire dalle nostre tavole la fragranza e la succulenta di prodotti antichi e radicati nella nostra tradizione più salda. Nel nostro Dna. Fortunatamente, la Regione Friuli Venezia Giulia, con l’assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, sta predisponendo una norma che consentirà, per le piccole produzioni familiari, considerate tali fino a un massimo di 30 capi di bovini, suini, specie avicole, cunicole, di ‘bypassare’ i più rigidi controlli burocratici. In sostanza, si potrà svolgere ancora la pratica norcina nelle case. E potremo goderci ancora i più succulenti prodotti dell’allevamento nostrano. A dimostrare alla stampa l’avvedutezza di questa nuova scelta legislativa, a Medea (Gorizia) un educational organizzato dall’ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola e agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, con la supervisione del giornalista e agronomo Claudio Fabbro. Sede dell’esperienza educativa l’agriturismo-fattoria didattica Lis Rosis. Dove Andrea Felchero, la moglie Donatella, il norcino Renato Toros della Coopnorcini di Cormons (Go), e Claudio Fabbro, hanno illustrato le fasi di lavorazione delle carni dei maiali di razza Withe Large allevati sul posto con metodi naturali. Dal taglio delle carni, alla macinatura, alla salatura e pepatura. Alla stagionatura in un’apposita cella che riduce i tempi di maturazione degli insaccati senza alterare l’ottima qualità e il risultato finale. Prosciutto, lardo, salame realizzato con carni di alto pregio diversamente impiegate proprio per preparare il prosciutto. La pasta con la ‘marcundele’, la carne di maiale macinata per preparare la salsiccia. La salsiccia e il cotechino. Sono alcune delle ghiottonerie del maiale. Servite con lo spumante dell’enologo Paolo Rizzi, con i grandi bianchi e i rossi, dallo Schioppettino al Pignolo, della viticoltura del cormonese. A dare risalto all’iniziativa dell’ARGA FVG, illustrata dal presidente, Carlo Morandini, la presenza del presidente nazionale della stampa agricola e agroalimentari, l’UNAGA; Mimmo Vita. Il quale ha messo in risalto l’impegno delle Associazioni della stampa specializzata per la formazione e l’aggiornamento di colleghi. Per favorire e garantire un’informazione sempre più corretta, approfondita, efficace. Tramite ideale tra il mondo agricolo e i consumatori. Ad accogliere i giornalisti era stato il sindaco di Medea, Alberto Bergamin. Per illustrare le vocazioni di una piccola e ridente località, qual’é Medea, che in questi anni ha rafforzato la sua identità, migliorato l’arredo urbano, e presenta come biglietto da visita, sull’unico colle che si erge tra l’anfiteatro dei Colli Orientali del Friuli, e la suggestiva Ara Pacis. Un monumento che racchiude un grande sarcofago contente le zolle di terra di diverse parti del mondo. 

Il prossimo appuntamento educativo dell’ARGA FVG è per sabato 5 febbraio a Sequals (PN), all’azienda agricola Marescutti. Tema dell’incontro, il tartufo friulano.