Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
01/02/2011
Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca".
Donna in vigna, Nadia Zenato: credo molto nella cooperazione tra donne che esercitano un ruolo attivo nel mondo del vino.
Racconto di Roger Sesto
Nadia Zenato è tra le “donne del vino” che più sono state investite da un’impegnativa eredità: quella di subentrare alla figura di un grande e carismatico vignaiolo, il padre Sergio. Già in azienda da diversi anni, è d’altra parte indubitabile che la scomparsa del fondatore della cantina abbia esercitato su di lei un forte impatto.
È stato un duro colpo e una grande perdita, sia umana che professionale - confessa con tristezza Nadia - Oltre a essere un padre eccezionale, è stato il mio maestro, il suo esempio mi accompagnerà sempre, assieme alle esperienze che ho maturato in questi anni in azienda e nei viaggi all’estero. Lui mi ha insegnato a non accontentarmi mai dei risultati raggiunti, di guardare sempre al futuro con positività ingaggiando nuove sfide.
Nadia ha deciso di intraprendere una strada difficile come quella di assumere le redini di un’azienda vitivinicola, quando avrebbe potuto ripiegare su carriere più agevoli, magari più “femminili”, eppur lo ha fatto per dimostrare qualcosa a se stessa, per passione, perché non riusciva a vedersi calata in altri ruoli.
La scelta di entrare nel mondo del vino è stato il risultato di un percorso di crescita personale e professionale e tutto ciò a dispetto della mia laurea in giurisprudenza! Sicuramente ha inciso tantissimo la presenza di una persona carismatica qual’era mio padre, che è riuscito a trasferirmi l’amore per il territorio e la passione per un lavoro che, se intrapreso secondo principi di rispetto della natura e della tradizione, regala soddisfazioni impagabili. Per cui, a un certo punto, terminati gli studi, è stata automatica la voglia di portare le mie conoscenze e le mie capacità nell’azienda di famiglia e contribuire così al suo successo.
Ancora una volta, dunque, emerge l’importanza di una figura, quella paterna, ricca, complessa, di profondo spessore umano e professionale, che ha profondamente inciso sulla personalità della figlia, sulla sua forma mentis, sulla sua umanità.
Non posso confermare che oggi, a noi “donne del vino”, venga attribuito uno status di privilegio - ci sconfessa Nadia Zenato - anzi la presenza di una donna ai vertici di un’azienda vinicola è vista ancora come un evento straordinario, e di certo il percorso per arrivarvi non è semplice e privo di ostacoli. Ci vorrà ancora del tempo per arrivare a uno status di privilegio riconosciuto e diffuso. Dal canto mio, spero di esser vista come una donna che ama la sua azienda, il suo lavoro, che si impegna al massimo per portare avanti un progetto che ha cominciato suo padre.
Gi inizi non sono mai semplici, ma Nadia si è subito ritagliata in azienda l’abito che meglio poteva indossare.
Fin dall’inizio mi sono occupata dello sviluppo dei mercati: il ruolo, devo dire, che più mi si addice, oltretutto sempre più importante vista la crescente rilevanza nel mondo del vino di marketing e comunicazione, ma non mi sono tirata indietro neanche in cantina, dove collaboro con mia madre e mio fratello. Ciascuno, va da sé, con le proprie mansioni. Alberto (il fratello, nda) si dedica al prodotto da un punto di vista tecnico, dalla vigna alla bottiglia. Mia mamma Carla è dedita all’accoglienza, oltre a “regalarci” preziosi suggerimenti in materia di packaging ed estetica. Io - l’ho già accennato - mi dedico al prodotto visto anche in proiezione con le strategie commerciali, soprattutto rispetto alla ricerca di nuovi mercati e alla loro espansione.
La gran parte delle donne legate al magnifico mondo del vino sono coinvolte nella sfera della comunicazione, del marketing, delle pubbliche relazioni, ma sono sempre di più quelle che “mettono anche le mani in cantina”.
Il mondo vinicolo in generale è un microcosmo senza dubbio dalle origini maschili, e una donna oggi trova ancora molte difficoltà e ostacoli per affermarsi: fatte queste premesse, si può azzardare a dire che sussiste ancora un’atmosfera di discriminazione occulta, che solo col tempo e la nostra continua e più diffusa presenza nel settore andrà a sparire. In merito ai ruoli, ho per la verità avuto modo di constatare che negli ultimi anni sono notevolmente aumentate le professioniste del vino legate a ruoli più tecnici: enologhe, agronome, sommelier. Ma la presenza rosa è capace di arricchire il settore di aspetti che prima non erano presi in considerazione: dall’accoglienza alle pubbliche relazioni, dalla creatività alla passione alla volontà; si sa poi della capacità tutta femminile di saper gestire più fronti contemporaneamente… Se guardo avanti, mi auguro un mio crescente e costruttivo coinvolgimento nel mondo del vino, che vada oltre la mera attività aziendale e mi permetta di confrontarmi e imparare dai grandi opinion leader del settore, questo sia per un mio arricchimento e per una mia soddisfazione personale, sia per arrivare, un giorno, a poter contribuire con suggerimenti e riflessioni originali, soprattutto in relazione al mio territorio, alle sue tradizioni, all’importanza di valori quali amore per la terra e per la famiglia. Infine, credo molto nella cooperazione tra donne che esercitano un ruolo attivo nel mondo del vino: da anni sono impegnata nell’Associazione Donne del Vino.
Info:
Zenato Azienda Vitivinicola
Località San Benedetto di Lugana
Via San Benedetto 8
Peschiera del Garda (VR)
Tel. 045 7550300 Fax 045 6400449
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