Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
14/02/2011
IL 18 FEBBRAIO A COLLOREDO DI MONTE ALBANO (UD, al Ristorante La Taverna di Piero e Matilde Zanini.
La cucina tradizionale del Friuli Venezia Giulia conta anche sulle pietanze a base di selvaggina. Selvaggina significa cacciagione. E la regina di questa stagione è la beccaccia. Pietanza prelibata, anticamente apprezzata dai nobili, perché piatto esclusivo per la difficoltà a reperirla se non nei periodi di passaggio migrazione. Ormai ambita e desiderata anche perché rientra nel regime di cattura regolamentato, è divenuta manicaretto per i cacciatori, e i pochi fortunati loro amici. Le sue carni gustosissime creano l’aspettativa per la successiva degustazione. Tanto buone che non hanno bisogno di essere insaporite con erbe o spezie particolari. Come poteva, un piatto tradizionale così esclusivo, non rientrare tra gli eventi enogastronomici collinari? Ci ha pensato Piero Zanini, cultore e custode, assieme alla moglie Matilde, delle tradizioni gastronomiche della nostra terra. Ma nel contempo infaticabile comunicatore delle peculiarità del territorio. Al ristorante La Taverna di Colloredo di Monte Albano ha inserito tra gli appuntamenti rivolti agli affezionati degustatori, la serata del 18 febbraio dedicata alla beccaccia. Pennuto che consente un utilizzo versatile dei suoi sapori di pregio. A cominciare dal patè, che sarà proposto sul crostino. Per proseguire con la beccaccia intingolo e la polenta rustica. E a seguire la leccornia della serata, che lo chef Andrea Gabin ha studiato a puntino: il gustoso riso mantecato con la beccaccia. Per riportare i golosi degustatori a sapori più semplici un altro tuffo nella tradizione: ‘lidric cu les frices’. Il radicchio invernale con il gambo e le cicciole del grasso di maiale fritte e colate a caldo sulla verdura fresca. Un piatto appetitoso che tuttavia non concluderà il menù della serata a La Taverna. Ci sarà poi la goccia di gorgonzola, tale da giustificare un vino pregiato in abbinamento come per gli altri piatti. Seguita dalla frutta in sorbetto. Ma vediamo i vini che Piero Zanini ha selezionato dalla ricca cantina del locale, costruita attorno all’antico pozzo delle serre del Castello di Colloredo Mels, del quale la Regione ha annunciato il prossimo completamento della ricostruzione. L’aperitivo sarà con il fragrante Cà del Bosco Brut. Seguito dal classico Pinot Nero Alois LAgeder. Quindi l’A.B. Normal della Cantina Giuseppe Cappellano. Infine il verduzzo di vendemmia tardiva Fantin Nodar.
Carlo Morandini