Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
06/05/2011
Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca".
Olga Peluso, donna in vigna, la nuova sfida è privilegiare il frutto per la piena caratterizzazione del vino.
Racconto di Guido Ricciarelli
Donna Olga, al secolo Olga Peluso, è davvero una produttrice fuori dal comune. Partenopea di nascita e formazione, con brillanti trascorsi giovanili nell’avvocatura (esperienza che riversa oggi presiedendo il Collegio Sindacale del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino), gestisce una delle dieci maggiori realtà vitivinicole ilcinesi.
È approdata nel cuore della Toscana sino dagli anni ’80 (data 1987 l’investimento originario operato dal padre Giovanni con una buona dose di coraggio per quei tempi). In poco più di un ventennio ha perseguito con tenacia e passione un duplice obiettivo. Conseguire un dimensionamento di rilievo, così da giocare un ruolo importante tra i players di riferimento per la denominazione, basato sulla pluralità dei nuclei produttivi, in modo da enfatizzare le diverse possibili espressioni del Sangiovese.
Oggi, alla Società Agricola Centolani Srl, fanno capo 43 ettari vitati quasi esclusivamente a Brunello per una produzione media annua di ca. 230.000 bottiglie, derivanti da tre distinte proprietà.
Tenuta Friggiali, Tenute Donna Olga e Pietranera si integrano perfettamente in virtù delle differenti esposizioni ed altitudini dei vigneti, che spaziano da versanti sud-ovest a versanti sud-est. I vini si presentano con elementi distintivi che risentono delle rispettive provenienze.
Effettuando degustazioni verticali parallele - sottolinea Donna Olga - emerge, al di là delle variabili proposte dalle mutevoli caratteristiche dei millesimi, una coerenza di fondo. Il Brunello Tenuta Friggiali è il classico Sangiovese tradizionale, sorprendente, stando anche semplicemente all’esame visivo, la brillantezza del rosso rubino riscontrabile in certe vecchie annate. La personalità austera, una certa rigidità del tannino, l’alternanza di slanci e sospensioni, tendono a riproporsi con costanza. Nei millesimi più favorevoli questo Brunello si distende progressivo e rilancia la matrice fruttata con i sentori minerali tipici di quei suoli, integrati da un’elegante speziatura e sottili sfumature terziarie. Altra fisionomia per il Brunello Pietranera, vino per certi aspetti più femminile ed intrigante, frutto di vigne collocate nel versante meridionale e, tendenzialmente, più caldo. Maggiore, di norma, il peso al palato, la sensazione di corposità strutturale, di generosa carnosità. La morbida succosità del frutto, un tannino più docile e maturo, il tocco di liquirizia. Ecco le peculiarità di un vino che si esprime al meglio nelle annate più equilibrate dal punto di vista climatico, dimostrandosi talvolta in debito di freschezza.
Tenute Donna Olga è il più importante cru dell’azienda. È il “vigneto personale” di Olga Peluso, nato alla fine degli anni Novanta e costituito da 11 ettari complessivi con esposizione sud-ovest.
Le logiche di impianto sono figlie di un’impostazione moderna (cloni selezionati con densità di 6.500 ceppi per ettaro). La vocazione di questa enclave è stata avvalorata dall’ingresso nei Grandi Cru d’Italia, circolo esclusivo che comprende al suo interno il gotha dell’enologia nazionale.
Con Olga ci soffermiamo lungamente a riflettere sul percorso compiuto attraverso questo vino.
Non faccio mistero di aver colto nell’annata 2004, la mia preferita in assoluto, una decisa sterzata stilistica. Come se, scalando una marcia, si siano lasciate alle spalle certe ridondanze espositive del passato per acquistare in definizione e sfumature. Non paia fuori luogo attribuire a questo millesimo una valenza salvifica per Montalcino tutta. La naturalezza di espressione torna, vivaddio, al centro della scena.
Questo Brunello, oggi finalmente messo a nudo, propone tutta la sua tonicità relegando in secondo piano la pur sorvegliatissima tecnica esecutiva. Ecco il frutto (marasca) nella sua polposità senza orpelli, innervato da un’acidità vibrante che lo allunga dettando i ritmi di un finale elegante e sostenuto. Ai vini oggi in affinamento il compito di confermare questo indirizzo davvero promettente, capace di arginare taluni eccessi estrattivi riconducibili a modelli conciliatori ormai datati. Una sfida che Olga Peluso raccoglie con la consueta energia e determinazione, consapevole del passaggio storico per Montalcino. Valorizzando appieno le risorse interne, dopo essersi lungamente affidata ad una prestigiosa consulenza enologica esterna.
Sono fermamente convinta di dover tornare a privilegiare il candore naturale del frutto quale presupposto per la piena caratterizzazione del vino. Questa la nuova sfida, dimostrare di essere “modernamente” autentici, trasportando realmente in bottiglia tutto il potenziale temperamento del Sangiovese. Coniugare i volumi dimensionali con un esprit artigianale senza il quale quest’uva diventa banale. Quando può invece regalare nobiltà di tratto, nettezza di appiglio territoriale, anima, sentimento.
Il sentimento tutto napoletano di Olga Peluso.
Info:
Località Friggiali
Montalcino (SI)
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