Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
07/05/2011
Se lo chiederanno il 9 giugno prossimo, all’Academia Barilla di Parma, giornalisti e cuochi italiani provenienti da tutto il mondo, nel corso di una giornata d’incontri, organizzati in occasione del lancio del primo programma di “Certification of Proficiency in Italian Cuisine (CPIC)”.
In tutto il mondo secondo stime recenti, ci sono almeno 70mila ristoranti o food service outlet italiani o sedicenti tali. Si calcola inoltre che questa rete abbia oltre 800.000 addetti, di cui “solo” poco più di un terzo è di origine italiana, diretta o indiretta.
L’importanza di cuochi e culinary professional è, determinante non solo per qualificare la ristorazione, ma anche per il mercato dei prodotti agroalimentari italiani in generale, data l’indubbia funzione di orientamento (ed educativa) nei confronti del pubblico che i professionisti della ristorazione svolgono.
Perciò è un’esigenza improrogabile, la qualificazione di queste figure professionali - in particolare di quelle di origine non italiana, che rappresentano la stragrande maggioranza dei casi – in modo che acquisiscano una buona conoscenza di una cucina italiana autentica e di qualità, ed il successivo riconoscimento per chi già segue questi parametri. Ciò soprattutto nell’interesse delle autentiche produzioni agroalimentari italiane, che spesso sono poste in concorrenza con prodotti che di italiano hanno solo il nome (italian sounding), più o meno contraffatto, ma non certo la qualità.
La “Certification of Proficiency in Italian Cuisine (CPIC)”, che nasce proprio come risposta a questa esigenza, sarà rilasciata da una commissione autorevole e qualificata, composta da Chef italiani di riconosciuto prestigio operanti all’estero, abituati quindi non solo a d operare effettivamente in cucina, ma continuamente costretti a valutare e scegliersi gli aiutanti più adatti e che inoltre hanno affrontato con successo la problematica di comunicare la nostra cucina, che rappresenta la metafora alimentare della nostra concezione di vita, a popoli che hanno gusti ed abitudini alimentari differenti.
Quindi esaminatori che vivono tutti i giorni la problematica connessa alla promozione della cucina italiana e alla formazione dei suoi esecutori.
L’iniziativa è promossa da Academia Barilla nell’ambito del suo costante impegno a sostegno dell’autentica cultura enogastronomica italiana nel mondo, avvalendosi di un prestigioso network di professionisti come ITCHEFS-GVCI.
La “Certification of Proficiency in Italian Cuisine (CPIC) ”, attestato di qualificazione professionale per cuochi e culinary professional che fanno cucina italiana autentica e di qualità nel mondo, sarà riservato a professionisti stranieri già in possesso di adeguati titoli e di documentata esperienza che superino la prescritta prova d’esame teorico-pratico. Gli esami avranno come obiettivo l’accertamento dell’avanzata conoscenza della cucina italiana da parte del candidato e la sua abilità e competenza nel riprodurla in un contesto di ristorante e/o di foodservice professionale all’estero.
Accanto a questa certificazione, rivolta a chi è già in possesso di una buona conoscenza della Cucina Italiana, verranno in seguito istituiti, sempre nell’ambito di Academia Barilla, che già ha l’esperienza specifica, dei Corsi di formazione per cuochi professionisti che vogliano acquisire una conoscenza specifica della Cucina Italiana.
Nel corso della manifestazione di Parma è prevista anche l’attribuzione del titolo di “Italian Master Chef”, conferito ad honorem, per chiari meriti, a professionisti italiani e stranieri che lavorino fuori dall’Italia e che si siano particolarmente distinti, rappresentando all’estero la vera spina dorsale del sistema “Made in Italy a tavola”.