Dalla stampa

Agriturismo: No ai culurgionis fatti in casa

di Giulio Volontè

06/06/2011

La notizia riportata in questo articolo tratto da "L'Unione Sarda" è, per chi come me ha raccontato, sostenuto e difeso le produzioni tipiche del mondo agropastorale, una notizia sconvolgente.

Non so se sono basito o arrabbiato.

Dopo tanti anni di impegno per valorizzare i saperi ed i sapori tradizionali, l'idea che una serie di norme - evidentemente mal studiate - impedirebbero di gustare negli agriturismo della Sardegna i Culurgionis fatti a mano, ha il sapore amaro della sconfitta. Non si può pensare che per fare i Culurgionis in casa, perché questo è il senso dell'agriturismo, ci si debba attrezzare per rispettare le stesse norme igienico sanitarie di un pastificio industriale.

La nostra Italia, lo stivale lungo il quale si possono trovare all'ombra di ogni campanile sapori unici ed inimitabili, frutto di sacrifici, di duro lavoro, di tradizioni secolari, si sta arrendendo all'aspetto più becero della globalizzazione: la standardizzazione.

E' semplicemente assurdo che si impedisca, proprio alle strutture nate per essere il tramite tra le produzioni del mondo agropastorale ed i turisti, di proporre agli ospiti la "cucina casalinga ".   

Come ho più volte scritto, non possiamo rischiare di perdere, per eccesso di zelo, i nostri sapori, i sapori delle nostre tradizioni, in favore di un hamburger igienicamente perfetto!   

www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/225254