Donne in vigna

Donna in vigna, Claudia Ferraresi dell’Az. Rocche Costamagna (Piemonte)

di Linda Nano

20/06/2011

Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca". 

Claudia Ferraresi: il vino parla all’uomo per emozioni.

Racconto di Linda Nano

Dal 1841, anno in cui la famiglia Costamagna iniziò il commercio al minuto del vino prodotto nei propri vigneti di La Morra, sono passati 169 anni e 8 generazioni e oggi è proprio a Claudia Ferraresi, donna vulcanica e versatile, che si deve il merito del lavoro di rilancio e di consolidamento di questa storica cantina, anche grazie alla preziosa collaborazione del figlio Alessandro Locatelli.

Alla fine degli anni '60 infatti, la cantina Rocche Costamagna, dopo un vuoto durato alcune decine di anni durante il quale ci si limitava a vinificare esclusivamente per la famiglia, ricomincia la produzione sotto la guida di Claudia che, da subito, riesce ad imprimere in modo deciso la propria personalità all’azienda.

Ma cosa ha spinto questa signora, settima generazione della famiglia, a riprendere il cammino interrotto?

Avevo perso i genitori in un incidente - spiega - così sono cresciuta con la nonna materna che obbligava tutti, bambini inclusi, a trascorrere un mese all’anno nella tenuta di campagna a La Morra, nel cuore delle Langhe. La mia passione per la vigna è nata gustando questa terra sin da piccola.

Una passione evidente che si esprime a tutto tondo attraverso un percorso personale fatto di creatività e cultura, in grado di coniugare interessi apparentemente diversi ma in realtà legati profondamente tra loro: il vino, la pittura e la letteratura.

Tutti in famiglia hanno sempre considerato il vino come una seconda attività. Infatti il nonno era addetto alle Finanze sotto il regno di Carlo Alberto di Savoia, la nonna era cantante lirica ed io… sono nata pittrice, avendo ereditato da questa terra i colori e le pulsioni che successivamente sono diventate segno.

Colori e pulsioni che Claudia ha trasformato in segno ma soprattutto in emozioni, emozioni pervase da richiami letterari, che, dopo un primo periodo caratterizzato da una matrice figurativa classica, si sono evolute attraverso un tratto geometrico e spaziale indicativo di una raggiunta e piena maturità espressiva. E due sono le chiare allegorie di questa sua espressione artistica: la terra e il cielo, contenitori di passato e di presente, di realtà e sogno e, soprattutto, di memoria.

Guidata dal richiamo e dall’incanto di queste colline Claudia procede nel suo percorso attraverso un susseguirsi di mostre collettive e personali, recensite dalle firme più prestigiose della critica e della letteratura, da Giulio Carlo Argan a Luigi Carluccio, da Marziano Bernardi a Paolo Levi.

E, attraverso questo richiamo e il legame con le proprie origini, il ventaglio della sua ricerca si amplia sempre più fino a comprendere diversi settori dell’arte visiva; nascono in quest’ottica, dagli anni Ottanta in poi, le cartelle di quattro litografie “Vigna, vite, vino, vita” per le etichette dei vini e un video d’autore intitolato “L’ambiente come segno dell’uomo”, in collaborazione con Luigi Pratesi e la regia di Vanzina.

Claudia è artista in modo totale e totalizzante perché usa linguaggi diversi facendoli confluire in una unità culturale difficile da raggiungere. Vulcanica, eclettica, instancabile, Claudia consolida anche l’identità letteraria del suo territorio. Per questo motivo nel 1975 fonda, nel rustico di proprietà della famiglia, la “Ca dj’Amis”, associazione culturale ideata per tracciare un ritratto approfondito del territorio piemontese e ne accompagna la realizzazione con l’istituzione del premio “La Ciao d’la Ca”, consegnato annualmente a quelle personalità del mondo della cultura, della scienza e dell’arte che hanno contribuito a mantenere vivo e diffondere l’amore per la terra: tra gli altri Piero Angela, Roberto Antonetto, Giovanni Arpino, Alberto Bevilacqua, Luigi Firpo, Massimo Gramellini, Primo Levi, Ottavio Missoni.

Risale alla metà degli anni Ottanta, poi, l’ideazione delle “Tavole della cultura” veri e propri incontri ed eventi dedicati alle tematiche dell’enogastronomia riprese attraverso convegni, saggistica, libri ed è da qui che dopo alcuni anni concepisce una nuova e importante idea editoriale, quella dei “Libri da gustare”, una vera e propria biblioteca enogastronomica aperta al pubblico nel 2005, formata da oltre 4000 volumi. I “Ristoranti della tavolozza” sono infine la realizzazione di un’idea di accoglienza ma anche di educazione alimentare portata avanti con professionisti del settore della ristorazione e dedicata ad appassionati, gourmet e scuole.

E il vino?

Claudia non lo dimentica, è la sua prima grande passione: … Il vino ha dei ritmi, quelli della natura, regala emozioni ed ha dei vocaboli inventati dall’uomo per la sua descrizione. Vocaboli per mettere ordine nelle idee, nelle tecniche, nelle sensazioni e nella storia. Ma il vino parla all’uomo per emozioni. Questo è il mio modo di viverlo, produrlo e offrirlo.

Azienda

Rocche Costamagna

Via Vittorio Emanuele 8

12064 la Morra (Cuneo)

Tel. 0173 509225

Fax 0173 509283

Barolo@rocchecostamagna.it   

www.rocchecostamagna.it