Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
30/06/2011
Grande successo per quinta edizione della manifestazione voluta da Giuseppe Trabucchi. Il fondatore di Slow Food e Terra Madre ha dialogato con Ascanio Celestini, Marco Paolini e Massimo Cirri sui valori della buona agricoltura, dell’alimentazione a km 0 “I prodotti devono essere buoni, sani e giusti. Solo così può essere valorizzato il lavoro di chi coltiva e si può puntare sulla qualità vera”
Ha visto ancora una volta uno straordinario successo di pubblico e di entusiasmo l’assegnazione del Premio Trabucchi d’Illasi alla Passione Civile, che quest’anno ha visto come protagonista Carlo Petrini, fondatore di Slow Food - l’associazione internazionale che ha cambiato il modo di stare a tavola delle persone di tutto il mondo, dettando le regole di una nuova cultura del cibo, più sana ed etica – e di Terra Madre, meeting mondiale tra le Comunità del cibo.
Ieri, nella tenuta di Illasi che ospita la cantina della famiglia Trabucchi, tanta gente ha voluto applaudire l’entusiasmo con cui Petrini ha raccontato la nascita di un’avventura per il “buon cibo” e la “buona agricoltura”. Il premio gli è stato assegnato dalla giuria - composta da Giuseppe e Raffaella Trabucchi, Ascanio Celestini, Marco Paolini e Michela Signori, Gino e Cecilia Strada, Milena Gabanelli e Enrico Faccio – “per aver promosso in Italia e nel mondo una nuova idea di agricoltura; per il contrasto allo strapotere degli speculatori internazionali nel mercato agricolo; per aver dimostrato che i prodotti locali crescono meglio se allevati nel solco della tradizione, convinto che la produzione locale favorisce i produttori di piccola e media scala consentendo loro di vivere degnamente”.
Su questi temi Petrini ha interloquito con Massimo Cirri di Caterpillar (RadioDue), con Marco Paolini e Ascanio Celestini, con i suoi collaboratori della rete Slow Food veronese. Ne è emersa una convinta dichiarazione di urgenza per un ripensamento forte dell’economia di produzione del cibo. Perché – ha provocatoriamente asserito Petrini – “aveva ragione il poeta Tonino Guerra quando diceva che anziché industrializzare l’agricoltura si dovrebbe agricolturalizzare l’industria”.
Sulla stessa linea Ascanio Celestini, che ha raccontato con due brevi storie alla sua maniera l’assurdità di un sistema economico che ha perso di vista la ragione primaria (il benessere) focalizzando l’attenzione solo sulla produzione di Pil. E in parallelo Marco Paolini, elogiando l’esito del referendum sull’acqua (non per il semplice Sì all’acqua pubblica, ma per aver posto il problema in maniera non scontata), ha dedicato all’acqua una storia inedita sulla neve e sulla “civiltà basata sulla polvere che è nell’aria”.
Dunque una grande giornata di festa per dialogare, riflettere, pensare un mondo diverso e più a misura d’uomo, come è nella filosofia di fondo espressa dai progetti di Carlo Petrini. E alla fine, sulle splendide colline della Valpolicella, i vini della cantina Trabucchi si sono accompagnati a prodotti di Slow Food per un brindisi finale assieme al pubblico.
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