Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
10/07/2007
In bella posizione sull'alto di una rupe prospiciente l'azzurro mare sorge Belmonte Calabro, piccolo borgo della riviera tirrenica cosentina. Incastonato tra mare e montagna. Tra Amantea e Longobardi lo si scorge arroccato sul cocuzzolo con tutt'intorno le cime di colline verdeggianti. Una strada panoramica, in salita, conduce al borgo antico, costruito nel 1270, regalando angoli e scorci suggestivi. Scalinate e vicoli ci portano ad esplorare il bellissimo centro storico tra case e chiese e conducono fin dove le pietre trasudano storia, facendo vivere emozioni uniche. Già noto per la lavorazione dei fichi secchi (radiosi quelli di Colavolpe, tel 098247017), questo luogo a quanto pare detiene uno scrigno ricco di gioielli "gastronomici" tra cui, appunto, il rinomato pomodoro gigante a cuore di bue. Grazie al clima e alla qualità del terreno, questa delizia definita la "carne dei poveri" viene coltivata in pieno campo da giugno (50m s.l.m.) a settembre (300m s.l.m.). Però i campioni migliori sono quelli coltivati a mezza collina. 'U pimmaduoro e Bellimunti (il pomodoro di Belmonte) il comune nel 2003 ha deciso di preservarlo, con l'obiettivo di consegnarlo alle generazioni future, adottando la De.Co. (Denominazione Comunale). Infatti un piccolo adesivo con su scritto "Pomodoro di Belmonte De.Co." è attaccato su ogni pomodoro proprio per identificarlo. Fanno bella mostra le bancarelle con i "giganti buoni" che i contadini espongono lungo le vie. E c'è sempre un via vai di turisti che si fermano a comprarli. Sembra un piccolo mercato. È la varietà denominata "cuore di bue" per la forma caratteristica un po' allungata e asimmetrica, coltivata a campo aperto. Matura dall'interno verso l'esterno e si presenta di colore rosa intenso, buccia sottile, polpa soda, pochi semi e dal sapore gustosamente dolce. Il peso varia da 500gr a 1000gr ma ne sono stati raccolti anche esemplari di 3kg…da qui il nome di "gigante". Per chi invece non si trova in questi luoghi l'azienda agricola Ida Pucci in Brusco (tel. 098247093) li invia direttamente a casa. Il pomodoro di Belmonte si mangia crudo, fresco, tagliato a fette - le famose bistecche - e condito solo con olio extravergine di oliva (eccellente Terre di San Mauro dei F.lli Fazari, tel 0966940569), cipolla rossa di Tropea, sale, origano (meglio se) di Serrata, peperoncino piccante spezzettato (provate quello della Bottega di Casa Barbieri, tel 0981948072). Si accompagna con un pezzo di pane di miglio fresco o tostato ('u pane tuastu). Ma per i cultori della tavola è radioso anche sulle bruschettine con olio, sale e aglio (vi consiglio quello di Papaglionti). O per accompagnare degli antipasti freddi con formaggi (caciocavallo podolico e mozzarelle di Longobardi, saggiate quelle preparate a vista da Il Cavalcavia, tel 0982/75361), salumi, le piccantissime 'nduja del Poro (F.lli Pugliese, tel 0963366938) e sardella di Crucoli, o in insalata con il tonno di Pizzo Calabro (Giacinto Callipo Conserve Alimentari, tel096399621) o per fare un sugo semplice o sulla pizza o ancora… Naturalmente con un bicchiere di vino rosato, magari "Le Formelle" dell'azienda Caparra&Siciliani (tel 096271435) di Cirò, dal profumo fruttato e dal sapore deciso e armonico. Giovanna Martire