Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
13/10/2011
«Qualsiasi processo di razionalizzazione delle rappresentanze sindacali mondiali non può che essere considerata come un’opportunità per arginare le difficoltà determinate dalle nuove sfide globali con le quali l’agricoltura moderna deve confrontarsi. A suggerire più unità ci sono l’incertezza dei mercati, la crisi dei prezzi e dei consumi, la sfide della food security e le emergenze ambientali. I processi decisionali di oggi, per essere incisivi ed efficaci, richiedono alle rappresentanze produttive preparazione e idee chiare, lasciando a casa dissensi e distinguo».
Così l’on. Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, in una intervista rilasciata a Siab (il Salone internazionale dell’arte bianca di Veronafiere), «benedice» la possibile fusione a livello mondiale dei sindacati dei panificatori di Uib (Union Internationale de la Boulangerie) e dei pasticceri di Uipcg (Union Internationale de Confiseure, Patissiers & Heis Hersteller). La sinergia fra le due realtà professionali potrebbe registrare importanti sviluppi già dalla fine di questa settimana, quando se ne discuterà al convegno dell’Uib a Veronafiere (14-16 ottobre).
De Castro approva anche la proposta del presidente di Uib, Peter Becker, di nominare il pane come patrimonio dell’Umanità. «Personalmente – dichiara il presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo - credo che l’iscrizione del pane a bene immateriale dell’umanità possa essere una valida opportunità di valorizzazione per un prodotto diffuso e apprezzato in tutto il mondo, frutto della sedimentazione negli anni di saperi, tradizioni e qualità. Un esempio positivo e di successo, in tal senso, è rappresentato dalla recente iscrizione della dieta mediterranea tra i beni immateriali dell’Unesco».
Entro il mese di ottobre uscirà l’ultimo libro di De Castro, intitolato «Food Rush», ovvero «Corsa al cibo». Il tema principale riguarderà la «food security», intesa – anticipa l’ex ministro all’Agricoltura - «come la possibilità di assicurare a ogni persona l’accesso al cibo necessario a soddisfare le esigenze alimentari di base. I cereali hanno una parte importantissima nel volume. La crescita dei consumi di cereali iniziata negli anni novanta è stato il primo segnale che qualcosa stava cambiando. I cereali sono fondamentali nella dieta umana, oltre che per la produttività di altre specie vegetali e degli allevamenti».
Una sfida impegnativa, appena iniziata. «Per soddisfare la futura richiesta di cibo da qui al 2050 – afferma De Castro - si stima che la produzione annua di cereali dovrà attestarsi intorno a 3 miliardi di tonnellate, circa un terzo in più rispetto a oggi. Il problema è come riprendere il trend al rialzo della produttività, in condizioni diverse rispetto al passato: bisogna invertire la tendenza al ribasso degli investimenti in ricerca e innovazione e coordinare le politiche mondiali». Il dibattito è aperto, anche in vista della riforma della Politica agricola comunitaria.