Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
31/10/2011
Da 22 anni Osterie d’Italia si distingue nel panorama delle guide italiane e conduce per mano i lettori in un viaggio lungo la penisola alla scoperta di quei locali in cui ritrovare un cibo genuino, sano e preparato da osti e ristoratori che portano avanti il loro lavoro con sempre rinnovata passione.
Il simbolo più ambito, la Chiocciola, riconoscimento per le osterie che più di altre hanno entusiasmato i collaboratori regionali per ambiente, cucina, accoglienza, è stato assegnato a 225 locali. Due altri simboli (una bottiglia e una mezzaluna di formaggio) premiano rispettivamente le osterie con le cantine più fornite, che accanto ai vini e alle cantine più famose propongono nuove e interessanti proposte, e i locali che presentano la migliore selezione di caci; una segnalazione particolare è inoltre riservata ai locali accessibili ai disabili e a quelli che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia.
Tra le novità di quest’anno, la lista dei ristoranti Oltre alle Osterie, locali che sono cresciuti negli anni, allontanandosi dalla classica definizione di osteria, ma che rappresentano una parte fondamentale della cucina tradizionale e di territorio. Per la prima volta in guida, un testo introduttivo di ogni regione, che ne traccia le caratteristiche gastronomiche più significative, e la sezione Scelti per Voi, dove sono indicate le ricette più tipiche accompagnate dalle osterie dove vale la pena provarle. Accanto ai piatti tradizionali, anche originali inserti sugli eno-bistrot di Torino, le cucine “altre” di Milano, i fermenti romani, il morzello di Catanzaro e il cibo di strada a Palermo.
La guida 2012 è più trasparente su prezzi e attribuzione dei riconoscimenti. La soglia per l’ingresso delle osterie è sempre 35 €, calcolata su un menù fisso, composto da antipasto, primo e secondo, e in scheda sono indicati i prezzi di alcuni piatti. Inoltre, per ogni Chiocciola sono state rese pubbliche le motivazioni che hanno spinto i coordinatori ad attribuirle.
I tanti locali che punteggiano l’Italia stanno cambiando, grazie anche alla presenza dietro i fornelli di nuove generazioni di cuochi, che adattano le loro creazioni a seconda di quanto offrono i mercati, il territorio e la stagione. «Abbiamo osservato questi cambiamenti e all’attenzione per la cucina più filologicamente tradizionale in quest’edizione abbiamo unito quella per la cucina di territorio, che affianca alle preparazioni classiche piatti nuovi e che da quegli stessi gesti attinge, rinnovandoli, rendendoli più attuali e spesso più comprensibili al nuovo pubblico, fatto anche di giovani» raccontano i curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni. «Quando possibile abbiamo raccontato il modo con cui gli osti fanno la spesa o coltivano il proprio orto. Sono 1711 le storie di donne e uomini, dei loro prodotti e dei loro piatti che siamo riusciti a raccontare grazie alla passione dei circa 400 collaboratori sparsi in tutta Italia», concludono.
La guida si trova già in tutte le librerie. Prossimamente verrà lanciata sul mercato anche la versione elettronica che permetterà ai lettori di conoscere l’Italia che piace a Slow Food attraverso un comodo smartphone.
Osterie d’Italia 2012, Il sussidiario del mangiarbere all’italiana
1711 Locali segnalati, 225 Chiocciole, 198 Locali del buon formaggio, 414 Locali rinomati per i vini, 169 Nuove segnalazioni rispetto all’edizione 2011, 73 Locali inseriti nelle sezioni Oltre alle Osterie, 400 Collaboratori
Curatori Marco Bolasco, Eugenio Signoroni
Formato 12x19,6
Pagine 928
Prezzo 22,00 Euro