Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
19/12/2011
Come si crea un prodotto di alta qualità nel settore alimentare? La Toscana insegna con una storia di olio, che scavalca sia le definizioni di legge che dividono la merceologia dell’olio di oliva, sia l’immagine delle aziende confezionatrici. Nella tradizione medioevale “Laudemio” significa la parte migliore del raccolto riservata al signore dei luoghi. Con questo nome ambizioso nel lontano 1986, in anticipo rispetto al disciplinare emanato molto più tardi dall’ l’Unione Europea, un gruppo di una trentina di olivicoltori, proprietari di aziende ubicate nel cuore della Toscana, si sono accordati con una normativa privata, fissata in forma di accordo contrattuale limitato alle aziende partecipanti e contenente obblighi e condizioni ben più restrittivi che non quelli prevedibili in una disciplina di carattere pubblico. L’obiettivo di questo accordo consisteva nel produrre un olio capace di esprimere al massimo livello la tipicità dell’olio di oliva toscano; l’intento è stato quello di identificare, trasformandoli in normativa di produzione, i più razionali criteri di esecuzione delle varie fasi di coltivazione, raccolta del frutto ed estrazione dell’olio. Fondamentali sono innanzitutto i criteri riguardanti l’idoneità degli oliveti in relazione sia alla natura dei terreni e alla loro esposizione, sia alle cultivar degli olivi, al punto da introdurre nel settore dell’olivicoltura il concetto di cru, cioè di porzione di terreno avente omogeneità di condizioni per la realizzazione di una precisa tipologia di prodotto.
Negli anni si è definita sempre meglio la personalizzazione del prodotto delle singole aziende e la sua costanza in rapporto alle condizioni ambientali, alle varietà olivicole impiegate e alle tecniche colturali e di lavorazione, in modo da descrivere il profilo del Laudemio su base aziendale. Ne risulta un olio esclusivo, di alta qualità e di categoria superiore ottenuto direttamente da olive toscani raccolte entro il 30 novembre di ciascun anno e lavorate con processi di spremitura meccanici. I costi di produzione sono elevati, non comparabili con quelli dei normali olii commerciali: la produzione di qualità a ciclo completo è tutelata da un consorzio che riunisce oggi una ventina di associati, ciascuno dei quali produce l’olio extra vergine di oliva Laudemio con proprio marchio, imbottigliato nella caratteristica bottiglia verde da mezzo litro.
Tra i produttori, un nome di particolare notorietà nazionale c’è la casa Marchesi Antinori, nota da 26 generazioni nel settore vinicolo, fin da quando nel 1385 Giovanni di Piero si iscrisse all’ Arte dei Vinattieri. Nel 1895 Lodovico e Piero Antinori, figli di Vincenzo, volontario decorato a Curtatone e Montanara e deputato al primo Parlamento italiano, crearono una vera e propria casa vinicola moderna per la commercializzazione dei vini prodotti nelle loro quattro fattorie. Da allora gli Antinori hanno dedicato costanti cure e attenzioni alla produzione vitivinicola e hanno contribuito al recente rinascimento del vino italiano di alto livello di eleganza e complessità. A fianco della produzione vinicola, da sempre, le fattorie toscane Antinori hanno portato avanti anche quella dell’olio d’oliva ed hanno trovato in Laudemio il marchio che ne dà la giusta visibilità e valorizzazione.
Info
Società per la Valorizzazione
della Olivicoltura di Pregio Toscana
Via de’ Serragli, 133 Firenze
Tel. 055 2337134 laudemio@laudemio.it
Marchesi Antinori
Piazza Antinori 3 Firenze
Tel. 055 2359839
Sito: www.antinori.it
e-mail: antinori@antinori.it