Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
08/02/2012
In linea con l’intento del legislatore comunitario di dare informazioni trasparenti ai consumatori anche sui vini biologici, Vinitaly per il primo salone dedicato ai vini da agricoltura biologica e biodinamica ha chiesto, in mancanza della normativa comunitaria arrivata oggi che detta regole anche per le attività di cantina, un’autocertificazione molto restrittiva agli espositori.
Verona, 8 febbraio 2012 – Un regolamento atteso dai viticoltori biologici, ma anche da Vinitaly quello approvato oggi che permetterà, a partire dai vini della prossima vendemmia, di utilizzare il termine "vino biologico" sulle etichette dei vini prodotti con questa tecnica e certificati da un organismo competente.
«Era giusto arrivare a questa decisione – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – per tutelare i consumatori e per dare riconoscimento a una produzione che sta crescendo sia in termini quantitativi che di interesse di mercato. Noi avevamo colto questa esigenza, tanto da aver deciso di aprire un salone dedicato non solo ai vini biologici, ma anche a quelli biodinamici selezionandoli sulla base di requisiti molto restrittivi».
Il salone si chiama Vivit – Vigne, Vignaioli, Terroir e avrà uno spazio allestito al 1° piano del Palaexpo, ingresso A. I produttori saranno 121, molti provenienti anche dalla Francia, ma anche da Austria e Slovenia.
In mancanza di un normativa di riferimento al momento dell’iscrizione, a questi espositori Vinitaly aveva chiesto di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva sui metodi di produzione applicati anche in cantina. Alla luce delle prime informazioni queste richieste sono in linea o più stringenti di quanto previsto dall’Ue.
Appuntamento quindi a Verona da domenica 25 a mercoledì 28 marzo 2012 (www.vinitaly.com) per scoprire un modo di fare vino “non convenzionale”.