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BOOM DI DELEGAZIONI ESTERE PER LA 25ª EUROCARNE RICERCA DI TECNOLOGIE, MA ANCHE DI JOINT-VENTURE

27/05/2012

Folta presenza di addetti dall’Iraq e dal Medio Oriente, ma anche dalla Russia e dall’Europa centro-orientale. Focus sulle macchine più innovative, ma c’è anche chi arriva dall’estero per cercare partnership industriali.

La delegazione più numerosa proviene da un Paese in fase di ricostruzione: l’Iraq. Complessivamente, dall’area mediorientale sono oltre 40 i buyer in cerca di tecnologie per la filiera delle carni. A conti fatti, il numero di operatori esteri supera le previsioni e va ben oltre i 100 operatori e delegati.

D’altronde Eurocarne - 25° salone internazionale delle tecnologie e prodotti per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni, organizzato da Veronafiere insieme con Ipack-Ima Spa, in programma fino a domani – rappresenta il polo di un settore che esporta il 70 per cento del proprio fatturato.

Gli operatori vengono da tutto il mondo. Ci sono gli importatori, come Jan Trzeja, vicepresidente del gruppo polacco Kulinaria, realtà che si occupa sia di ingredienti e aromi che di importazione delle macchine, o come Igor Rozovetskyy, direttore commerciale di Matimex, società con una sede principale a Kiev (Ucraina) e altri satelliti in Russia, Bielorussia e numerose altre repubbliche caucasiche. «Il motivo della visita erano le tecnologie legate al packaging – spiega Rozovetskyy – ma siamo rimasti molto colpiti da alcune macchine per la stagionatura dei salami».

Dall’Ucraina arriva anche Ludmilla Gorshkova, in missione per soluzioni innovativa nel packaging. «Rappresento un’azienda molto recente, fondata appena sei anni fa nel settore della lavorazione e trasformazione della carne, con 500 dipendenti – racconta -. Eurocarne rappresenta la filiera in modo completo».

Anatol Kutrevski è executive director della Pekabesko, industria macedone con 320 dipendenti. Cerca tecnologie di processo per il nuovo stabilimento vicino a Skopje e lancia un suggerimento alle aziende italiane. «Sono leader per innovazione e soluzioni tecnologiche – spiega – ma spesso non forniscono un adeguato sostegno nel post-vendita».

Dall’Argentina Jorge Garnero ha raggiunto Eurocarne per la seconda volta. «Siamo rimasti molto soddisfatti già nell’edizione 2009, per la completezza dell’offerta – osserva -. Siamo una realtà che produce 1.500 tonnellate al mese di insaccati e cerchiamo attrezzature per la produzione di prosciutti, coppa e pancetta arrotolata. Abbiamo già individuato alcune aziende interessanti. Le premesse per concretizzare accordi importanti ci sono».

C’è anche chi viene ad Eurocarne non solo per migliorare l’automazione produttiva, ma anche per cercare partner finanziari. Dagli Urali, infatti, è volata a Verona Vazira Mullakaeva, presidente di Idel, una cooperativa che mette insieme 20 aziende, che producono semilavorati a base di carne bio. «Abbiamo stretti rapporti con l’Ice di Mosca – assicura – e il ministero dell’Agricoltura farà da garante per eventuali partnership internazionali, avendo già stabilito un sostegno economico».