Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
08/10/2012
Per il 2011, in Sicilia, gli operatori agrituristici autorizzati ai sensi della legge regionale n. 25 del 9.6.2004 e successive proroghe e modificazioni sono stati 592.
Rispetto al 2011 l’incremento degli addetti è cresciuto di 38 aziende, pari al 6,4%.
Un dato, che confrontato con le altre regioni italiane (Toscana 4.061 aziende agrituristiche, Trentino Alto Adige con 2.863 – anno 2010) evidenzia l’enorme potenzialità e vocazionalità agrituristica del territorio siciliano.
Il primo dato che emerge è che il 68% delle aziende agrituristiche (406) sono localizzate nella Sicilia orientale, mentre in quella occidentale sono presenti 186 (32%).
La regione del sommo Dante ha ancora un altro primato: le quote rosa; le donne gestiscono il 41 % degli agriturismi, (media nazionale di circa 35%); la Sicilia, con il 32,7%, si attesta sotto la media nazionale.
L’agriturismo è servito anche per riportare le donne in campagna con il risultato che è migliorata la qualità, il gusto e l’accoglienza, fenomeno che ha interessato non solo le aziende isolane, ma anche le altre del resto d’Italia. La provincia di Messina con 108 aziende (18,2%) mantiene il primo posto, seguita dalla provincia di Siracusa con 107 aziende (18%).
Oggi l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche.
E’ cresciuto rispetto all’anno precedente anche il numero di aziende con posti letto 542 (91%) raggiungendo il numero di 9902, 797 posti in più rispetto al 2010.
Al primo posto, come numero di posti letto, troviamo la provincia di Siracusa con 1.830 a seguire, rispettivamente, Palermo 1719, Catania 1704 e Messina 1703.
Le aziende che svolgono ristorazione sono 468 (79%), mentre il numero totale di posti raggiunge 23.619, 1225 coperti in più rispetto al 2010, con un incremento del
5,1%. Su tutte svetta la provincia di Palermo con 6.223 posti di ristorazione, seguita da Siracusa con 3902, Messina 3130 e Catania 3.064.
Le aziende con piazzole di agricampeggio, 109, 18,4 % del totale, hanno complessivamente 2.606 posti.
Le aziende agrituristiche sono concentrate nei territori a forte richiamo turistico, nelle province di Siracusa e Ragusa abbiamo la maggiore concentrazione.
Nel solo territorio del comune di Ragusa troviamo ben 24 aziende, mentre in quello di Modica 14. L’altro raggruppamento di aziende si trova sui Nebrodi, nelle pendici dell’Etna, delle Madonie e nei comuni a ridosso della città di Palermo. Nota curiosa è il dato che riguarda la provincia di Trapani: delle 45 aziende agrituristiche solo tre si trovano nell’area interna, mentre le rimanenti sono a poche chilometri dal mare. Chi vuole coniugare mare e campagna nelle isole di Pantelleria, Lipari, Stromboli, e Ustica sono ubicate 5 aziende agrituristiche. Il giro d’affari annuo complessivo per tutte le aziende agrituristiche italiane supera il miliardo di euro, con un fatturato medio delle aziende che appare in leggera ma progressiva diminuzione visto l’aumento del numero delle unità, arrivando ad attestarsi poco al di sotto dei 60 mila euro.
Le aziende agrituristiche con fattorie o aziende didattiche sono 28, il 4,7% distribuite in tutte le province.
Secondo il “Barometro dei prezzi per l’agriturismo 2012”, studio statistico basato sui prezzi di più di 4.500 agriturismi presenti su Toprural, il principale portale di turismo rurale in Europa, nel corso dell’anno i prezzi più elevati per l’agriturismo si sono riscontrate nelle regioni della Puglia, Toscana e Sicilia; Liguria e Piemonte le più accessibili. Sono Sardegna e Trentino-Alto Adige le regioni che hanno visto scendere maggiormente i prezzi dal 2011 mentre sono Sicilia Abruzzo e Lazio le regioni dove maggiormente si è notata un’impennata delle tariffe.
Barometro dei prezzi per l’agriturismo 2012 – www. Tropural.it
La Sicilia con i suoi 42,1 € di media a notte per persona si conferma al terzo posto come regione tra le più care d’Italia con un + 4,5%, un’importante crescita dei prezzi rispetto al 2011.
Contrastante è il dato fornito da Agriturist che conferma la diminuzione complessiva degli ospiti negli agriturismi, rispetto all’anno precedente del (-11%), con gli italiani “sotto” del 15% e gli stranieri, dai quali ci si attendeva una “compensazione”, in calo del 4%. Ulteriori effetti negativi si registrano sul versante delle presenze (pernottamenti) della ristorazione con (-16%) e della vendita dei prodotti aziendali (-10%). Tendenza negativa peraltro confermata dalla netta riduzione delle visite (-23%) al sito internet dell’Associazione, www.agriturist.it, e a tutti i principali siti di promozione del settore.
Secondo Coldiretti, viceversa, sono 2,1 milioni i pernottamenti in agosto con una sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno, anche se si riduce a tre giorni il tempo di permanenza medio e prevale il last minute con un incremento del 2,5% rispetto alla media nazionale delle presenze nelle altre strutture ricettive come gli alberghi". (Silvia Bosco, direttore di 'Terranostra-Coldiretti).
Secondo Bosco, "la scelta degli agriturismo è dovuta alla voglia di cercare di ottimizzare il rapporto tra qualità e prezzi: aria pulita, ambienti unici e prodotti a km 0, sono questi gli aspetti della vacanza in agriturismo che spingono gli italiani a fare questa scelta". Ed inoltre, “in questa rovente estate 2012 gli italiani, hanno scelto l'agriturismo privilegiando "le prenotazioni last minute, che hanno fatto segnare un grosso aumento, forse anche per il proliferare delle tecnologie, in particolare del web".
Non resta che aspettare qualche altro mese per capire il reale andamento della domanda agrituristica.
Dall’indagine di Agriturismo.it in collaborazione con Turismo Verde (anno 2010) emerge che l’agriturismo conferma il successo presso un pubblico adulto: il 50% degli ospiti sono adulti fra i 35 e i 49 anni, inoltre l’indagine mostra uno spostamento del target: gli under 35 infatti sono il 7% in meno rispetto al 2009, di pari passo aumentano gli over 50, ad oggi 6% in più del 2009. La vacanza in agriturismo conferma, anche quest’anno, la scelta da parte degli utenti della buona cucina e del mangiar sano (51,3%). Resta essenziale trovare in agriturismo l’accoglienza di tipo familiare (72%) e una ristorazione che sia prevalentemente con prodotti propri (49%) e con menù legati alle stagioni e alle ricette locali (48%). La maggior parte dei turisti continua a privilegiare la sistemazione in mezza pensione (52,8%) o la formula bed & breakfast (30,8%) piuttosto che la pensione completa, a conferma della propensione a frequentare ristoranti tipici e gustare le specialità culinarie territoriali. L’agriturismo è sempre più la vacanza ideale per tutta la famiglia: il 52% degli intervistati (il 5% in più rispetto al 2009), infatti soggiorna in agriturismo con i propri figli. Cala invece del 9%, rispetto al 2009, la vacanza rurale romantica trascorsa solo con il proprio compagno (49%) mentre, in linea con gli anni passati, un buon 35% ama andare in agriturismo insieme agli amici.