Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
19/11/2012
DA POCHI GIORNI SUL MERCATO C’È UNA CONFEZIONE SPECIALE A BASE DI… ANTICHI NUOVI VINI .
Nessun gioco di parole, si tratta del cofanetto di San Felice a tema Pugnitello composto dall’omonimo IGT Toscana Pugnitello, espressione chiantigiana di questo antico vitigno in purezza e da due nuove etichette sempre firmate San Felice: Mater Vitis, cuvée di Pugnitello (60%) e Ciliegiolo (40%), e Arkeos, cuvée di Pugnitello (60%) e Sangiovese (40%).
Ma cos’è il Pugnitello? La sua storia inizia circa 20 anni fa quando sono stati selezionati e messi a dimora da San Felice, insieme all’Università di Agraria di Firenze, oltre 250 vitigni quasi dimenticati. Negli anni il Pugnitello è emerso sugli altri per il suo spiccato carattere e la sua capacità di convivere felicemente con altri vitigni toscani. Così, se con la vendemmia 2003 nasceva l’IGT Toscana Pugnitello, la carriera di questo vitigno non si è certo fermata lì. La ricerca – forma mentis quotidiana di questa storica azienda toscana - è andata avanti ed il team tecnico ha deciso di impiantare questo vitigno non solo presso la sede storica dell’azienda, nel cuore del territorio del Chianti Classico (dove nasce l’IGT Toscana Pugnitello), ma anche nelle altre due tenute: Campogiovanni nel Brunello e Perolla in Maremma. I primi risultati sono stati raccolti nel 2008 e oggi i frutti di questa vendemmia sono appunto in Arkeos dal Brunello e in Mater Vitis dalla Maremma.
Per ora la produzione di questi due vini – letteralmente al loro debutto – è molto limitata, intorno alle 3.000 bottiglie, ma questo non ha impedito a San Felice di presentarli insieme al loro “fratello maggiore” in 600 speciali confezioni. Lo spirito del progetto, spiega Alessandro Marchionne Direttore Generale dell’azienda – è legato alla conoscenza e all’amore per il nostro territorio e risponde a quel trend tutto contemporaneo di autenticità e originalità. Affiancare al Sangiovese e al Ciliegiolo questo vitigno che viene dal passato è una sfida entusiasmante ma soprattutto è la dimostrazione che si può - si deve - trovare nelle proprie radici la ragione della propria innovazione.
Info: