Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
21/02/2013
Stavolta a stupirci è un’azienda che si trova a sud di Montalcino a Castelnuovo dell’Abate, frazione che vede la presenza di aziende famose come Poggio di Sotto e Mastrojanni.
Stiamo parlando di Tenuta di Sesta( http://www.tenutadisesta.it/) che, nonostante sia stata tra le prime dodici ad imbottigliare la allora DOC Brunello di Montalcino, è meno conosciuta delle due blasonate citate, ma che risulta altrettanto convincente in termini qualitativi, e che ci ha regalato delle vere emozioni, nella degustazione tenutasi qualche giorno fa in compagnia dei produttori Andrea e Francesca Ciacci, presso il Ristorante romano “Tutto Qua” in zona Monteverde.
Vi diamo conto, quindi delle sensazioni condivise con Stefano Ronconi e Carlo Bertilaccio, sia olfattive che gustative durante questa bellissima esperienza:
Rosso di Montalcino 2011 : nonostante l’annata calda, e grazie alla grande selezione delle uve durante la raccolta (come ci racconta Francesca Ciacci, l’agronomo di famiglia) ci troviamo di fronte ad una bellissima interpretazione di Rosso di Montalcino, con sentori di lampone, mora, carrubba e finale speziato, ed una sorprendente acidità che si unisce ad eleganza e facilità di beva. 85/100.
Passiamo ai Brunelli e decidiamo di procedere dal più vecchio al più giovane:
Brunello di Montalcino 1995: non si arrende al tempo questo 1995, che presenta note di sottobosco, liquirizia e rosa appassita e chiude con ricordi di buccia di pesca ed arancia sanguinella. Al gusto fresco e complesso, di grandissima piacevolezza e profondità gustativa. 90/100
Brunello di Montalcino 1997: qui ci siamo trovati in due fasi di degustazione diverse; in prima battuta, dopo un’ora circa dall’apertura il vino si presentava ancora chiuso, ritroso e nervoso; dopo circa tre ore invece finalmente si distendeva e faceva emergere alcuni tratti olfattivi interessanti come spezia, sottobosco e frutti neri, tuttavia con tendenza alla maturità. 84/100
Brunello di Montalcino 2000: reticente all’analisi olfattiva, recupera con una gustativa ricca, potente e profonda. Finale di mora e ribes. 87/100
Brunello di Montalcino 2001: tutto giocato su freschezza ed eleganza, ci restituisce ricordi di frutti e fiori rossi. Se gli vogliamo trovare un difetto, non eccelle in persistenza, tuttavia ha una grandissima bevibilità.88/100
Brunello di Montalcino 2002: in annata difficile, un vino più difficile da leggere: sentori animali si accompagnano a note di tabacco e spezia. Rimane stretto a centro bocca ma si lascia bere con facilità.83/100
Brunello di Montalcino 2003: altro anno complicato il 2003. Questa volta l’effetto sul vino è più evidente, con sentori di frutta matura e leggermente passita. Recupera con freschezza ed un tannino ancora vibrante. 83/100
Brunello di Montalcino 2007: i toni minerali di grafite fanno da sottofondo ad un ampio quadro olfattivo, che vede in prima linea cuoio, tabacco e sentori ematici. Leggermente alcolico, è tuttavia pieno e di grande lunghezza gustativa. 87/100
Brunello di Montalcino 2008: qui interviene un cambio stilistico; si avverte infatti un tannino perfino troppo addomesticato. La gustativa però ci mette sull’avviso di un prodotto pieno e strutturato, suadente ed avvolgente, con finale di lampone e frutti di bosco. Si beve volentieri subito, ma ha anche diversi anni davanti a sé. 89/100
Brunello di Montalcino Riserva 2004: dalle uve delle parti migliori di tre vigne, si ottiene questa riserva, che nell’annata 2004 è monumentale, con sentori di mora, chiodi di garofano e spezie e chiusura di arancia sanguinella. Complesso ed elegante, è il Brunello che ti aspetti: ancora nervoso oggi e ciò nonostante piacevole, e di grandi potenzialità di evoluzione. 94/100
Brunello di Montalcino Riserva 2006: potente ed elegante, ricco e fresco, profondo e di ottima bevibilità. L’olfatto è caratterizzato da note di tabacco, cuoio, frutti neri, carrubba e finale agrumato. 91/100
Brunello di Montalcino Riserva 2007: i sentori di frutta matura, dovuti all’annata calda, non precludono la possibilità di una beva interessante che coniuga freschezza e sapidità, ad un buon tono alcolico e glicerico. 86/100