Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
05/03/2013
L’occasione di parlare nuovamente di Vini naturali è arrivata da una degustazione presso l’Osteria Pistoia di Porta-Portese a Roma, in compagnia di Carlo Venturini dell’azienda Monte dall’Ora (http://www.montedallora.com/ ), azienda situata nel sud della Valpolicella Classica, nella frazione di Castelrotto presso il Comune di S. Pietro in Cariano.
Finalmente abbiamo partecipato ad una conversazione non fanatica né pregiudiziale sui vini naturali, questo anche perché Carlo interpreta la biodinamica come un mezzo e non come un fine ultimo, si adopera per lavorare in vigna in modo da non dover usare sostanze inquinanti o nocive per il terreno, senza però rinunciare ad un utilizzo limitato di solfiti.
Disarmanti sono la semplicità e le motivazioni del suo approccio: “ Ho iniziato ad applicare la biodinamica, perché i miei figli giocano nella vigna davanti casa e non voglio che siano contaminati da elementi tossici. Io invito i visitatori a camminare nella vigna ad occhi chiusi perché possano sfiorare con le mani tutte le essenze (circa 14, dal grano al favino passando per la senape) che vengono seminate nell’interfilare , perché è più importante il tatto che la vista per capire la biodinamica. Noi siamo gli unici nel Valpolicella Classico ad avere un ettaro di ciliegeto che convive con la vite, perché per noi è importante la bio-diversità.
“Vino naturale”, continua Carlo, “non significa produrre vino difettato e poi giustificarsi dicendo che è naturale e va interpretato nella sua categoria. Vino naturale significa lavorare in vigna per evitare di aggiungere elementi non naturali e contemporaneamente puntare ad incrementare la qualità delle uve che si portano in cantina”.
Queste sono le parole, che da tempo ci volevamo sentir dire, per porre fine a questo dibattito infinito Naturali contro Industriali.
E su questo concordiamo anche noi . Naturali si se di qualità. Difettati no. E per fortuna ormai molti dei vini cosiddetti naturali, anche se noi preferiremmo il termine “attenti alla natura” o “ecologici”, sono di buona o ottima qualità.
Ma veniamo appunto alla qualità, che non manca di certo nei vini di Monte dall’Ora:
Valpolicella Classico Saseti 2011 - Monte dall’Ora: il nome del vino si deve alla presenza di terreni ciottolosi (piccoli sassi-sassetti), ma evoca anche la semplicità. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Sentori di prugna e ciliegia croccante si uniscono a note speziate. Fresco e profondo. Di ottima bevibilità. 83/100
Valpolicella Classico Superiore Camporenzo 2010 - Monte dall’Ora: viene da un vigneto staccato dall’azienda e le uve sono raccolte tardi (10 ottobre) ed interamente destinate a questo vino. La fermentazione è in acciaio e l’affinamento avviene per il 50% in botte grande e per il 50% in barrique di secondo, terzo o quarto passaggio. Pieno ed avvolgente con ricordi di tabacco e cuoio e spezia. Leggermente alcolico, ma polposo e con tanta materia.84/100
Valpolicella Classico Superiore Ripasso Saustò 2008: Saustò significa in dialetto San Giusto. Realizzato con il valpolicella base rifermentato sulle bucce del recioto. La rifermentazione avviene spontanea in dei piccoli tini di legno. Spezia, liquirizia e toni balsamici caratterizzano l’olfatto di questo vino, elegante e complesso con finale di cioccolato, tabacco, frutta e fichi secchi.85/100
Amarone della Valpolicella Classico 2008- Monte dall’Ora: note di visciola e pepe nero. Pieno ed avvolgente, fresco e con tanta materia. Tannino ancora vispo, ma di qualità. Chiude con ricordi speziati e di cioccolato. Un amarone che si lascia bere. 89/100
Amarone della Valpolicella Classico Stropa 2006- Monte dall’Ora: stropa in dialetto è il pollone di salice che serve a legare le vigne. Toni di brandy si uniscono a note minerali, speziate e di frutti di bosco. Pieno, strutturato e sapido. Vino che ha leggermente meno bevibilità del precedente ma tanta materia. 89/100
Recioto della Valpolicella Classico Sant’Ulderico 2008- Monte dall’Ora: complesso, elegante, ampio. Sentori di ciliegia, spezia, tabacco con finale di arancia rossa e noce. Fresco, non banale, profondo. Uno dei migliori recioto assaggiati negli ultimi anni.90/100