Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
18/03/2013
Molto interessante la degustazione verticale organizzata per la stampa ed addetti ai lavori durante la manifestazione dedicata all’Anteprima del Montepulciano d’Abruzzo presso lo spazio espositivo della Camera di Commercio di Chieti.
Sei Annate dal 1968 al 2012 per capire come questo vitigno sia resistente al tempo e possa competere con altre uve più blasonate e famose.
Vi diamo conto quindi delle nostre sensazioni organolettiche:
Montepulciano d’Abruzzo 1968 – Valentini : annata non eccezionale in Italia, ma un po’ meglio nella zona di riferimento. Sentori di sottobosco, liquirizia, spezia si uniscono a toni di china e radice. Sapido e minerale lascia ricordi balsamici e di polvere di caffè. Complesso, profondo ed ancora fresco. 90/100
Montepulciano d’Abruzzo 1977 – Emidio Pepe: volatile un po’ sopra i toni per questo vino che comunque mantiene ancora una sua integrità. Chinotto, spezia, bergamotto, frutta secca e chiusura di genziana per un naso appagante e affascinante. Sapido e minerale. 85/100
Montepulciano d’Abruzzo 1982 – Bosco: è il più avanti di tutti nell’evoluzione. L’annata calda non aiuta un vino che comincia a cedere al tempo. Chiusura di liquirizia e menta. 78/100
Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 1995: sarà pure un vino “tecnico”, ma ce ne fossero così!!! Spezia e prugna croccante insieme a spezia e chiusura di arancia rossa, rappresentano le nostre sensazioni olfattive. Fresco, elegante ed ancora vibrante. Complesso e persistente. 92/100
Montepulciano d’Abruzzo Neromoro 2008 – Nicodemi: Ancora indietro nell’evoluzione, per una corretta valutazione lo aspettiamo più in là per un secondo assaggio. Senza voto
Montepulciano d’Abruzzo Cagiolo 2012 – Tollo: campione di botte difficile da valutare in questa fase. Sospendiamo il nostro giudizio.