Parliamo di vino

Gioia del Colle e il Primitivo di Polvanera

di Maurizio Valeriani

20/03/2013

Ceppo di Primitivo dell’azienda Polvanera

Primitivo-Manduria sembra da punto di vista della comunicazione un binomio inscindibile. In realtà storicamente il vitigno Primitivo proveniente dalla Dalmazia arriva prima nel ‘700 a Gioia del Colle, e quasi un secolo dopo nella zona di Manduria.

Assistiamo fortunatamente alla riscoperta qualitativa della denominazione Gioia del Colle Primitivo D.O.C., attraverso il lavoro di abili viticultori, come Filippo Cassano dell’Azienda Polvanera  (http://www.cantinepolvanera.it/)

I vigneti di Filippo si trovano tra Acquaviva e Gioia del Colle in Contrada Marchesana, in totale 25 ettari di proprietà e 15 ettari in affitto, di cui la gran parte coltivata con il Primitivo e il restante con Aleatico, Aglianico, Fiano Minutolo, Falanghina e Moscato.

L’azienda prende il nome dalla polvere nera, cioè dal tipo di terreno, caratterizzato da terre rosse nello strato superficiale e da roccia nella parte sottostante.

Abbiamo assaggiato i vini durante una piacevole serata presso il Ristorante Bro di Roma (www.broportaportese.it/), e vi riporto le sensazioni organolettiche, condivise con Stefano Ronconi:

Spumante Rosé Metodo Classico: da racemi di primitivo viene questo vino che permane 12 mesi sui lieviti con sboccatura a fine 2011. La carbonica non è per niente aggressiva, e piacevoli sentori di mora, lampone, spezie, e una chiusura minerale ne fanno un prodotto interessante. 82/100 (14 Euro sullo scaffale dell’enoteca).

Fiano Minutolo 2011: questo vitigno, per dirla alla Di Pietro, non c’azzecca nulla con il Fiano. E, in effetti, siamo davanti ad un’uva semi-aromatica che forse ha delle parentele sia con il greco sia con il moscato. Sentori di agrumi e note di frutta secca anticipano una gustativa sapida ma leggermente alcolica. 80/100

Fiano Minutolo senza solfiti aggiunti 2012 campione di botte: ancora senza etichetta (da decidere). Beva più verticale e fresca del precedente con toni di senape, cereali e chiusura di muschio e origano. 82/100

Veniamo quindi ai Primitivo; le etichette si riferiscono ai gradi alcolici (14% - 16% e 17%).

Polvanera 14 Gioia del Colle Primitivo 2009: dai vigneti più giovani (10-15 anni) allevati a cordone speronato. Due settimane di macerazione e 50 mila bottiglie prodotte per questo vino che troviamo a 10 Euro sullo scaffale. Spezia, arancia rossa, frutta secca e macchia mediterranea sono marcatori olfattivi. Elegante e fresco, è il primitivo per tutti i giorni secondo lo stesso Filippo. 85/100 

Polvanera 16 Gioia del Colle Primitivo 2009: dalle vigne più vecchie (di quasi 50 anni) coltivate ad alberello, originariamente affidate a tre mezzadri diversi. Siamo in presenza quindi di tre diversi cloni di Primitivo, che uniti in uvaggio, macerano per circa un mese.  15 mila bottiglie prodotte. La caratteristica principale è che non avvertiamo l’esuberanza dell’alcool, ma una grandissima freschezza, arricchita da toni fruttati e speziati. Tanta materia, grande armonia e buona sapidità. E’ secondo Filippo, il Primitivo più tipico. 89/100 (23 Euro sullo scaffale).

Polvanera 17 Gioia del Colle Primitivo 2009: da terreni argillosi viene questo piccolo capolavoro enoico. Note di china, buccia di pesca, the nero, chiodi di garofano, carruba, tamarindo, frutta secca, finale minerale e fumé, descrivono un olfatto che fa da sipario a una gustativa piena, lunga e di grande suadenza. Sapido, elegante e complesso. 91/100 (25 Euro sullo scaffale).

Aleatico Puglia I.G.T. dolce naturale 2008: nessun appassimento ma arresto della fermentazione con il freddo. Sentori di zuppa inglese, anice, menta eucalipto si uniscono a toni di erbe officinali. Profondo e fresco, chiude con sensazioni minerali. 84/100 (12 euro a scaffale per la mezza bottiglia).