Saperi e sapori

L’ ”oro rosso” di Valledolmo.

di Giuseppe Liberto

23/10/2007

 A metà del mese di settembre, il comune di Valledolmo ha dedicato due giorni di festa alla “XV Sagra del pomodoro “siccagno”. La piccola cittadina del palermitano è legata a doppio filo con il prezioso “oro rosso”, trionfo dei “cibi di strada”, alimento chiave nella celebrata “cucina mediterranea”, capace di mescolarsi con numerosissimi piatti, come condimento e come contorno. La sagra del pomodoro s’inserisce nelle manifestazioni volte a far conoscere la prelibatezza della produzione locale-. Per l'occasione sono state previste varie degustazioni, che non si sono limitate al solo pomodoro ma anche ad altri prodotti tipici. Il pomodoro assume la caratteristica “siccagno”, in quanto è ottenuto in assenza di irrigazione. Una tecnica che è prerogativa esclusiva di alcune aree interne del territorio siciliano: Valledolmo, Villalba, Caltavuturo, Vallelunga ed Alia. La sagra è stato inserita nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine della Purità, una delle ricorrenze religiose più partecipate. Oltre ad una degustazione, all’allestimento di numerosi stend con prodotti tipici, è stato proposto un convegno sul tema: “Promozione e prospettive del pomodoro siccagno di Valledolmo”, nel corso del quale, diversi esperti hanno sviscerato le varie problematiche tecniche e di strategia di commercializzazione. L’agrotecnico Giuseppe Leone del “Consorzio di Ricerca Ballatore”, ha evidenziato lo sforzo dell’Ente a mettere a punto una razionale tecnica produttiva e, sostenendo inoltre, la necessità di favorire la costituzione di un consorzio di tutela, in grado di garantire l’identità del prodotto e favorire la relativa commercializzazione. Il Dr. Leonardo Gambino dell’Ente di Sviluppo Agricolo, ha presentato lo studio sulle analisi effettuate sul pomodoro valledolmese, riscontrando un notevole quantitativo di licopene, sostanza anticangerogena, elemento che attira l’interesse dei consumatori americani. A seguire è intervenuto il Dr. Giorgio Nobile, consulente del settore agro-alimentare, che ha esposto gli aspetti legati alla tipicità delle trasformazione del pomodoro. Il Dr. Mario Liberto dell’Assessorato Agricoltura e Foreste ha auspicato la realizzazione di un sistema di sviluppo locale che abbracci non solo Valledolmo, ma l’intero territorio circostante, attraverso un turismo identitario, mix di cultura, ambiente, enogastronomia, prodotti tipici, artigianato, elementi strategici per lo sviluppo dell’intero comprensorio. Nel suo intervento il Dr. Liberto ha evidenziato inoltre: “Valledolmo è un esempio per il territorio regionale. Una popolazione che ha saputo rinnovarsi nella tradizione. La sua emarginazione territoriale, cioè fuori dalle grandi strade di comunicazione, non ha dato vita ad un isolamento, ad un sistema chiuso, autarchico, ha fatto scaturire una consapevole reazione di riscatto, che nel tempo ha favorito la nascita di diverse imprese produttive. Isola felice. Una comunità che ha strappato lo scettro all’unica vera fiera agricola siciliana che si celebrava ad Enna diventando, a sua volta, punto di riferimento del panorama agricolo regionale. In sintonia con le politiche europee, con produzioni locali che completano la filiera, presenza di imprenditori multifunzionali, che da tempo diversificano le loro produzioni e manifestano una spiccata specializzazione professionale. Comunità a forte caratterizzazione rurale che ha saputo far coincidere l’antico e il moderno, innescando in agricoltura la ricerca scientifica e le produzioni biologiche”. Gli interventi del Dr. Tilotta e del Dr. Costanzo hanno sottolineato la necessità di realizzare il “Consorzio del pomodoro siccagno” per promuovere un prodotto di qualità eccellente, soprattutto l’urgenza di attrezzarsi con le relative ISO, oramai indispensabili per presentarsi in un mercato globalizzato e a rischio di plagi e assenza di garanzie sanitarie. Il comune di Caltavuturo, afferente al “Distretto del pomodoro siccagno” è stato rappresentato dal suo primo cittadino Domenico Giannopolo, che ha esposto le ragioni di una strategia commerciale legata al consorzio di tutela e ad una complessiva politica territoriale. L’Ass.re provinciale Nino Salerno, oltre a portare i saluti del presidente della provincia, ha sottolineato lo sforzo del Ente provincia e le attività che vengono prese in favore dell’agricoltura. I lavori del convegno sono stati chiusi dal sindaco di Valledolmo Dr.ssa Domenica Di Baudo, che orgogliosamente ha espresso le peculiarità territoriali e le attività imprenditoriali valledolmesi: un pastificio per la produzione di pasta alimentare secca, la “cooperativa Valledoro”, la Cooperativa Rinascita che produce pomodoro secco, astratto, ecc. in biologico, la cantina “Castelucci Miano”. Si è soffermata anche sull’artigianato sia artistico sia di produzione. Molte ceramiche viaggiano in tutto il territorio siciliano. Di grande interesse è anche la ristorazione, frammista alla coltura dell’ospitalità valledolmese. Il ruolo di moderatore è stato svolto egregiamente dall’assessore Vincenzo Gioia, che, ricordando l’effervescente attività produttiva locale con la presenza di numerose attività, ha richiamato ad una maggiore coesione e proposizione di attività. Pregevole è stata la degustazione dei prodotti valledolmesi, un vero paniere di prodotti tutti locali che la dicono tutta sulle potenzialità di questo fazzoletto di territorio. La degustazione di pomodoro, in tutte le peculiarità della gastronomia valledolmese, davanti il sacrato della chiesa della Vergine della Purità, ha dato maggiore contezza dell’ effettive proprietà e caratterizzazione del pomodoro siccagno, ma anche un modo per raccomandare la produzione alla bizzarria del clima che quest’anno ha dimezzato la produzione. Alla fine il gusto è stato dolcificato dai cannoli della ditta Fina, un dolce che ha mantenuto inalterato i saperi ed i sapori della tradizione. Giuseppe Liberto