Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
23/06/2014
Chiusura in grande stile per Laghidivini, ieri sera, la serata finale del Festival, ha visto ancora alternarsi ospiti d’eccezione, giornalisti, sommelier, esperti, appassionati, personaggi, che si sono incontrati e raccontati nell’area ‘salotto’ allestita per l’occasione in materiale interamente ecocompatibile da ‘L’officina delle idee’ all’interno dello spazio nel Complesso Conventuale di Santa Maria Novella nel centro storico di Bracciano.
Oltre 3 mila visitatori nelle tre serate, un pubblico curioso e attento ma anche, dato davvero unico nel suo genere, l’importante testimonianza e presenza di tantissimi produttori che hanno scelto di venire a raccontare di persona la propria vita in vigna, la propria esperienza di lavoro e fatica, confrontandosi e incontrandosi con gli esperti, ma anche tra loro, scoprendo i reciproci pregi e le storie di ognuno. Un’esperienza unica per chi ha avuto la fortuna di esserci e magari ha scoperto che a fianco del preparato sommelier Epulae c’era chi quel vino lo faceva con sacrificio e passione, spesso da generazioni. Il premio attribuito dal pubblico è andato a “Ammano” il vino di Cantine Barbera, un Moscato di Alessandria prodotto nei territori limitrofi al Lago Arancio (AG), vinificato secco e totalmente realizzato come evoca il nome “ a mano” in sole 500 bottiglie dalla vulcanica Marilena Barbera.
Tanti autori a raccontare i propri libri, in tema enogastronomico, da Alessandra Moneti, con il suo libro, ‘Ci salveranno gli chef’, al registra Giancarlo Rolandi che ha presentato ‘Hosteria Cinema’, un racconto dedicato alle meraviglie del grande schermo, attraverso i racconti di cibo, il costume di un Paese ed il suo modo di mangiare e di raccontare la fame e l’abbondanza.
La Sicilia, poi, tutta da scoprire attraverso i vini e gli oli prodotti intorno ai propri laghi della zona occidentale dell’isola ha visto nella serata di domenica un laboratorio interessante e davvero partecipato condotto da Mario Liberto che ha, tra l’altro, presentato il suo libro ‘Cuscus’.
Per rimanere in tema con il solstizio d’estate, dalla vitis vinifera si è passati alle erbe di San Giovanni, dall’iperico all’artemisia, con il coinvolgente erborista fitopreparatore Emilio Pezzullo, mentre all’interno del Museo Civico visite guidate richiamavano l’attenzione del pubblico ai “profumi” di alcuni reperti archeologici ed artistici, dal mazzetto di violette del ritratto della principessa Odescalchi all’incenso del turibolo del XIX secolo. Una costante, infatti, di questa settima edizione è stata senz’altro l’attenzione ai percorsi sensoriali, come ad esempio le “degustazioni mai viste”, ovvero degustazioni guidate di vini rigorosamente al buio!
Insomma un fitto ed eclettico contorno alla manifestazione che, unica del suo genere, ha visto a raccolta circa 300 etichette provenienti da produzioni vitivinicole lacustri, un ampio ventaglio di vini, prodotti spesso in quantità davvero esigue, e che quindi difficilmente potranno essere incontrati e degustati altrove, se non nei loro luoghi di origine. Il Festival si chiude ma l’invito ad andare a conoscere i vini nei rispettivi territori di origine rimane, aspettando, ovviamente, la prossima edizione di Laghidivini. ARRIVEDERCI!
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