Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
05/03/2007
semplicemente per il Gusto…di raccontare! Un Barolo…un mito! La riserva Vigna San Giuseppe Bricco Boschis 2000 di Cavallotto Quando ci si avvicina ad un vino come questo l’approccio naturale è quello di uno straordinario viaggio attraverso i sensi e la storia di un territorio. Quando poi si è di fronte ad un Barolo di tale levatura, traspare evidente una certa emozione e un’inaspettata curiosità che ti fa tornare bambino di fronte al pacco regalo che aspettavi da tanto tempo. Un grande vino piemontese. E ti sovvengono le magie delle Langhe, le nebbioline che avvolgono dolcemente le straordinarie colline così generose con l’uomo. Lì, viti, nocciole e tartufi esaltano da secoli le potenzialità di un territorio unico, inimitabile. Dolce e raffinato ma allo stesso tempo austero e nobile. Al verde dei vigneti si mescola il colore caldo del cotto piemontese che sostiene le case dei borghi più spettacolari. Qui lo spirito sabaudo regna ancora sovrano! E l’impronta sul vino è inequivocabile. L’uomo ha reso il vino interprete profondo del cru d’origine ma soprattutto dello spirito che lo alimenta. Il Barolo Riserva Bricco Boschis Vigna San Giuseppe è un mito delle Langhe. Una bottiglia che racchiude tutto ciò prima descritto. Lì dentro c’è il vero Piemonte e l’anima dell’uomo delle Langhe. Cavallotto è uno dei grandi interpreti del Nebbiolo e da cinque generazioni lavorano le viti e producono vini. Si trovano a Castiglione Falletto, cuore della zona del Barolo, sul Bricco Boschis che si estende su una superficie di 25 ettari di cui 23 a vigneto. Tuttora i figli Olivio, Laura, Giuseppe e Alfio continuano a vinificare esclusivamente le uve della Tenuta. Le viti di Nebbiolo da cui è stato ottenuto questo supremo Barolo sono allevate a gujot e hanno una vita media di 45 anni. L’annata 2000 viene considerata buona/ottima che ha consentito una piena maturazione dell’uva. Infatti pur con una piovosità superiore alla media sia nel periodo del ciclo vegetativo che del ciclo produttivo, settembre è stato particolarmente secco con un’assoluta assenza di precipitazioni a partire dalla seconda decade di ottobre per una vendemmia straordinaria. La vinificazione è di tipo tradizionale con una durata della fermentazione di 11 giorni e una durata di macerazione di circa 24 giorni. L’invecchiamento dura 3 anni e 9 mesi in tradizionali botti di rovere di Slavonia da 50 – 80 – 100 hl. Il colore del vino è rubino profondo con qualche tonalità granata interprete di una età del vino non più giovanile. È un vino che nel bicchiere testimonia di una grande complessità. Il suo scorrere imponente sul bicchiere lascia emergere degli archi molto ampi che lasciano cadere lente lacrime ricche di glicerina. È il movimento austero ed elegante di un nobile signore d’antan. Il profumo è estremamente complesso e ricco tipico del vitigno ma emblema raffinato di questo generoso territorio. Intense note di frutta rossa in confettura e sotto spirito si librano iniziali dal bicchiere accompagnate da voluttuose sensazioni di spezie dolci chiodi di garofano e noce moscata, di prugna, di viola, di terziari evoluti di cuoio, di vaniglia, di tabacco e liquirizia. Per questo si alimenta la sensazione balsamica che tende ad accentuarsi con la permanenza del vino nel bicchiere. Ma è generosa anche la sensazione di sottobosco tipica di un nebbiolo piantato su queste terre calcaree con profumi anche di tartufo bianco elegantissimi. Ad ogni sorso successivo un’indicazione nuova di ulteriore tipologia aromatica. Insomma una lunga e inesauribile fonte di profumi, aromi e sensazioni. In bocca emerge la grande struttura e la delicatezza dei tannini morbidi e affinati. Equilibrio e armonia gustativa per un vino che accarezza il palato come un velluto e lascia imponenti sensazioni aromatiche che si prolungano nel tempo. La freschezza di questo vino inoltre ne fa un ottimo prodotto da tenere pazientemente a maturare in cantina per provare la sua grande evoluzione che si ritiene non deluderà. Cavallotto con questo Barolo erge il degustatore a livelli sensoriali pregevoli, unici, indimenticabili. BERNARDO PASQUALI