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Ci ha lasciato Vittorio Rinaldi, co-fondatore della storica società di importatori e distributori di Bologna

di Piero Valdiserra

01/12/2014

Vittorio Rinaldi con due collaboratrici

In una grigia giornata di fine novembre, all’età di 94 anni, ci ha lasciato Vittorio Rinaldi, che con il fratello Rinaldo aveva fondato nel 1957, a Bologna, la Fratelli Rinaldi Importatori. Se n’è andato con discrezione, in silenzio, come in silenzio aveva vissuto gli ultimi anni della sua lunga vita.

L’azienda di distribuzione che porta ancora oggi il nome suo e del fratello era nata nel periodo che sarebbe passato alla storia come quello del boom economico: un periodo vitale, dinamico, che segnò il desiderio di tutti gli italiani di elevare il proprio tenore di vita e di aumentare – e migliorare – il proprio livello di consumi.

E ai consumi dell’Italia di quegli anni diede un contributo importante anche Vittorio Rinaldi. Due, in particolare, furono i successi che fecero conoscere e apprezzare la sua azienda, fino a renderla uno dei distributori più importanti a livello nazionale: Wyborowa e The Macallan.

Wyborowa lanciò per prima nel nostro Paese la moda della Wodka ghiacciata, da bere nelle celebri “pipette” – i bicchierini alti e strettissimi che, non a caso, sono oggi conosciuti in tutto il mondo del bere bene come i “bicchierini Rinaldi”. The Macallan, dal canto suo, fu la prima grande marca a proporre il Whisky di Malto di qualità ai consumatori italiani: i suoi famosi, rarissimi vintage (millesimati) divennero veri e propri prodotti di culto, e sono ancora oggi molto ricercati dai collezionisti di tutta Italia, a patto di recare in etichetta la dicitura “distribuito da Fratelli Rinaldi Importatori – Bologna”.

A questi successi, i più eclatanti, Vittorio Rinaldi ne aggiunse molti altri nel corso della sua carriera imprenditoriale. Ricordiamo soltanto la distribuzione dello Champagne Charles Heidsieck (di cui arrivò a vendere 250mila bottiglie annue) e l’importazione del Porto Taylor’s, il leader mondiale della categoria.

Nel 2007, in occasione del cinquantenario della sua azienda, andammo a trovare Vittorio Rinaldi a casa sua, nel cuore di Bologna. Lo trovammo esile, stanco e ormai quasi cieco, per via di una lunga malattia agli occhi. Nel parlare della sua appassionante vita di lavoro, lo sguardo della sua mente tornò con grande precisione e lucidità a mille e mille episodi, storie, aneddoti, incontri, viaggi: e in più di un’occasione i ricordi gli disegnarono sul volto un leggero, compiaciuto sorriso.

Ci fece l’impressione, indimenticabile, di una specie di Borges dei prodotti alcolici: ed è con questa impressione che vogliamo ricordare uno dei più grandi importatori che il nostro settore abbia avuto nella sua storia recente.