Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
24/02/2015
Di ritorno dall’attesissima edizione di Benvenuto Brunello 2015, che vedeva come assoluta protagonista l’annata 2010, proviamo a dare una prima impressione sulla qualità di quella vendemmia, già da più parti battezzata come la migliore del 21° secolo.
Diciamo che il giudizio può essere condivisibile. Le bottiglie che raggiungono o addirittura superano di slancio l’eccellenza sono tante, e l’auspicio suscitato dai nostri assaggi ma da confermare nei prossimi mesi è che si tratti di un’annata che coniuga una piacevolezza di beva più immediata rispetto alle edizioni più classiche di Brunello (in questo confermando la tendenza degli ultimi anni) con la complessità e le capacità di invecchiamento proprie del sangiovese grosso di Montalcino. Si tratta di un’annata abbastanza fresca per gli standard degli “anni Dieci”, che nelle bottiglie migliori ha dato vita a vini di acidità molto evidente, anche esuberante, non imponenti ma già da ora dotati di finezza e di tannini eleganti.
Di seguito diamo conto dei nostri migliori quindici vini, che includono un paio di intrusi di altre annate. Segnaliamo che i nostri assaggi danno conto delle aziende che hanno partecipato all’iniziativa istituzionale del Consorzio, escludendo quindi i cosiddetti “ribelli”, che solitamente mettono a disposizione i loro campioni in un’enoteca storica del paese e che quest’anno non abbiamo testato, e altri marchi celeberrimi della denominazione.
Brunello di Montalcino 2010 Fornace – Le Ragnaie. Riccardo Campinoti è diventato in pochi anni un punto di riferimento assoluto della zona. Quest’anno la selezione che ci ha convinto di più è questa (il Vecchie Vigne al momento sembra un po’ indietro). Naso terroso, speziato (pepe), poi erbette aromatiche e fiori appassiti; beva succosa, dinamica, equilibrata nei contrasti e appagante. Freschezza incontenibile, la persistenza si misura in minuti. 94-96
Brunello di Montalcino 2010 Le Potazzine. Un’altra certezza, Giuseppe Gorelli da anni non sbaglia un colpo. Frutti rossi e scuri (mirtilli) all’olfatto, cuoio, frutta secca; bocca di rara grazia ed eleganza, lunghissima scia sapida in chiusura, minerale e fruttato. 93-95
Brunello di Montalcino 2010 Loreto – Mastrojanni. Marasca, spezie, violette, sottobosco, lievi cenni di tostatura; al palato esplode con una materia inesauribile, il tannino è cesellato, calore e sensualità, il finale di tabacco e liquirizia è scalpitante. 93-95
Brunello di Montalcino Riserva 2007 Poggio al Vento – Col D’Orcia. L’annata calda è gestita con grande maestria, pietra e lampone al naso, erbe aromatiche, frutta secca; in bocca è armonioso a dispetto del calore, dotato di energia trascinante, sapido, di grande persistenza sul frutto. 92-94
Brunello di Montalcino 2010 Poggio di Sotto. L’azienda è passata di mano da qualche anno ma questo nettare è ancora figlio della premiata ditta Palmucci-Gambelli, inconfondibile: spezie orientali, sandalo, una curiosa nota vegetale (sedano), iodio; tannino di gran razza, dolce, potente e sottile a un tempo, che apre magnificamente il sorso, freschezza e lunghezza interminabile e quasi piccante. 92-94
Brunello di Montalcino 2010 Vigna del Fiore – Fattoria dei Barbi. Naso floreale di chiara impronta sangiovese, spezie, palato molto fresco, ben proporzionato, succoso e di carattere, chiusura lunga di bacche rosse e liquirizia. Avvolgente e seducente. 91-93
Brunello di Montalcino 2010 Sesti. Stavolta si prende la rivincita sulla “sorella” Phenomena (che aspettiamo alla prova il prossimo anno): sottobosco all’olfatto, carne cruda, mela e cera; di sapore agile e incisivo, molto fresco e reattivo, grande spinta salina e balsamica, finale segnato dagli agrumi. 91-93
Brunello di Montalcino 2010 Tenuta di Sesta. Profumi raffinati di caffè, tabacco, erbe aromatiche; bocca di velluto, tannini estratti con grande perizia, beva irresistibile e profonda, persistenza giocata sui frutti rossi (ciliegia e ribes). Stile “moderno” e ineccepibile. 90-92
Brunello di Montalcino 2010 Paradiso di Manfredi. Affascinante anche nelle imperfezioni. Naso un po’ etereo, punta di volatile, sangue e terriccio; palato sublime, dotato di grande acidità e mineralità, di dinamica trascinante, arancia amara e fragoline di bosco in chiusura. 90-92
Brunello di Montalcino 2010 Madonna delle Grazie – Il Marroneto. Un’altra etichetta che sta trovando una continuità implacabile. Balsamico all’olfatto, menta e frutti scuri; il tannino è leggermente contratto ma la materia è saporita e imponente, forse un po’ indietro, la succosità del frutto e la dinamica del sorso suggeriscono un futuro glorioso. 89-91
Brunello di Montalcino Riserva 2009 – Lisini. In questo caso l’abbiamo preferito alla celebre selezione Ugolaia di pari annata, che ci sembra ancora in via di definizione. Tostatura raffinata al naso, macchia mediterranea, amarena; tannini dolci e saporiti, ricchissimo di estratti ma di gran prospettiva, finale di liquirizia ed erbe aromatiche. 89-91
Brunello di Montalcino 2010 Vigna Soccorso – Tiezzi. Dallo storico vigneto adiacente alla Chiesa della Madonna del Soccorso, ripiantato ad alberello, ecco un vino forse meno pronto di altri ma noi scommettiamo su una bella evoluzione: profumi di marca minerale e balsamica, tannino che morde, bocca di grande profondità e precisione anche se ancora un po’ rigida, persistenza giocata su un frutto purissimo (prugna e amarena). 89-91
Brunello di Montalcino 2010 Cupano. Impostazione moderna ma molto pulito, ebanisteria all’olfatto, tratti balsamici, china; estrazione molto curata, carnoso e profondo al palato, un po’ nervoso, elegante e ritmata la lunga chiusura salina. 88-90
Brunello di Montalcino 2010 Pian delle Querci. Altra azienda che dimostra buona continuità (e una politica dei prezzi encomiabile). È un sangiovese di razza, ancora un po’ riservato al naso, lievi cenni di frutta rossa, tabacco e humus; sorso “finto-semplice” ma di grande golosità e fascino, sapido, dinamico. Forse non un mostro di complessità ma irresistibile come di consueto. 88-90
Brunello di Montalcino 2010 La Velona. Floreale e sassoso, lievi tracce di cacao e caffè in polvere; in bocca è un altro campione di bevibilità, succoso e balsamico, dal tannino pettinato. Magari non ha decenni di vita davanti ma adesso è una delizia. 88-90
Tra gli altri Brunello 2010 da provare: Matè, Padelletti, La Gerla, Fattoi, Gianni Brunelli – Le Chiuse di Sotto, Fuligni, Quercecchio, La Fortuna, Casisano Colombaio, Lambardi, San Polo, Talenti, Terre Nere, Ventolaio, Fornacina, La Fornace, La Mannella – Poggiarelli, La Palazzetta, Canalicchio, Tassi-Franci.