Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
03/01/2008
Quando si apre una bottiglia di 9 anni il pensiero va al momento in cui si è acquistato. Dov'ero, cosa facevo, in un certo senso chi ero? Insomma il vino ha anche questa capacità. La forza di riassaporare il tempo che appartiene ad ognuno di noi. Ecco quindi che aprire una bottiglia datata porta con se una viva emozione sempre! Questo Chianti Vignamaggio del 1998 non ha deluso! Anzi ha confermato le emozioni dei ricordi. Colore leggermente granato ma ancora vivo. Tonalità di rubino intenso quasi a dire che il corpo era ancora integro, solido, temprato. In effetti è quello che ci è arrivato al palato. Profumi complessi con una insistente nota di ossidazione dovuta alla lunga permanenza in bottiglia. Ma non un difetto, una caratteristica di ogni vino che ritorni alla luce dopo tanti anni. In effetti si è dimostrato che con il passare dei minuti tutto lo stress da apertura cominciava a lasciare il posto ai profumi. Ancora freschi, vivi, intensi e complessi. Ancora frutto, di frutta rossa in confettura e forse anche di ciliegia sotto spirito speziata. Qui le uve Sangiovese in purezza hanno offerto tutto il loro corredo tannico e la loro spiccata acidità. Quest'ultima non ha abbandonato il corpo del vino e al palato sostiene con tutta la sua tenacia una voluttuosa ciliegia e delle nouance terziare mediate da cioccolati, tabacchi gentili e spezie nere. Personalità adulta di un vino che potrebbe ancora evolvere nel senso del perfezionamento e nella complessazione dei tannini ancora un po' gallici di legno. Più si lascia nel bicchiere e più si meditano nuove sensazioni aromatico - olfattive. Siano ad arrivare all'effluvio balsamico di liquirizia e mentolo. Il 1998 di Vignamaggio è un signore maturo che vuole ancora dire la sua nel bicchiere. Vuole diventare un bicchiere d'antan consapevole delle prerogative e della materia che lo compone. Un sangiovese toscano, un Chianti puro. Un terroir che emerge come segno indistinguibile delle colline del Gallo Nero. Bernardo Pasquali info@acinoparlante