Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
31/01/2008
Il Carso e la Vitovska di Stefano Cosma edito da Vinibuoni d'Italia Biblioteca Sta per essere pubblicato nella collana “Biblioteca di Vinibuoni d’Italia” il libro sul Carso e la Vitovska. Eccovi uno stralcio relativo alle origini del vitigno e alle sue caratteristiche ampelografiche. La Vitovska è un vitigno a bacca bianca diffuso nella provincia di Trieste e nella vicina Slovenia sul territorio del Carso. Il suo nome ha origini slovene, dove è chiamata Vitovska Grganja, secondo alcuni deriva probabilmente dalla località di Vitovlje, secondo altri da Vitež cioè il vino del cavaliere. A differenza di altre varietà di cui si conoscono le antiche o recenti origini, la Vitovska può essere considerata varietà autoctona; non ne esiste infatti traccia di altre varietà con cui identificarsi in altre regioni del Mediterraneo e la sua storia è andata perduta nelle pieghe dei secoli di tradizione locale raggiungendo, attraverso un lungo processo di adattamento e selezione, le attuali caratteristiche che consentono di dare risultati nelle terre rosse del Carso dove è capace di sopportare, frustata dalla Bora, i freddi inverni e la siccità della stagione calda. Ha diversi sinonimi come Garganja, Vitovska Grganja, Organca, Verganca, Grganka, Malvazija s piko, Beli refošk; sono invece omonimie errate i nomi di Ribolla gialla e Garganega. Per quanto riguarda le principali caratteristiche ampelografiche, l’apice del germoglio è espanso a ventaglio, presenta una colorazione verde con una pigmentazione antocianica del margine e una forte tomentosità. La foglia è di grandi dimensioni a cinque lobi e di colorazione verde scuro. Il grappolo è di taglia grande (300-500 g), a forma piramidale, compatto e alato. L’acino è di media grandezza e di forma sferica e con dimensioni non uniformi; la buccia è sottile ma resistente e di colore giallo verdastro, pruina abbondante, ombelico molto evidente. Il legno dei tralci è più tenero rispetto ad altre varietà e questo può provocare problemi di rottura, soprattutto nelle prime fasi vegetative e in condizioni di forte ventosità, se vengono utilizzati fili troppo sottili per le strutture che reggono la parete vegetativa. Le epoche fenologiche vedono un germogliamento precoce mentre fioritura, invaiatura e maturazione sono medio-precoci. Considerando le attitudini agronomiche e colturali si osserva che il portamento della vegetazione è mediamente assurgente, con una vigoria elevata e produzioni buone e costanti. Si adatta a forme di allevamento a tralcio rinnovabile quali Guyot e pergola. Generalmente presenta una buona resistenza alle principali malattie crittogamiche della vite quali peronospora e botrite. La varietà si è ben adattata alle particolari condizioni di siccità e ventosità degli ambienti carsici. Ha ottime attitudini enologiche infatti dalle sue uve vinificate in bianco si produce un vino secco e fresco, dal profumo fruttato, vinoso, caratterizzato da sentori di pera William, di mandorla e talvolta anche di salvia. Il colore è giallo paglierino chiaro, il sapore è leggermente acidulo e sapido, presenta un buon corpo e un retrogusto amarognolo. Si accompagna bene con antipasti magri e a base di pesce. Il libro è in prenotazione a € 35 presso la Redazione di Vinibuoni d’Italia. Tel 0173 95699 E.mail: info@vinibuoniditalia.it