Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
15/12/2007
Quelli che le Guide. Per il terzo anno consecutivo Guido Ricciarelli, coordinatore per Toscana e Umbria della guida Vinibuoni d'italia, ha messo a confronto i più autorevoli giudici delle etichette nazionali. Un dibattito appassionato e sincero, un forum aperto che mette a confronto le esigenze e le problematiche dei produttori con il punto di vista dei recensori e le tendenze del mercato. La tavola rotonda si è svolta al Relais&Chateaux di Villa La Vedetta l'otto Dicembre 2007 tra i relatori illustri, Ernesto Gentili, curatore della Guida I Vini d'Italia edita da l'Espresso, Giacomo Mojoli, autore della Guida Vini D'Italia pubblicata da Gambero Rosso – Slow Food Editore, Daniel Thomases, curatore per I Vini di Veronelli e Luigi Cremona, curatore con Mario Busso di Vini Buoni d'Italia di Touring Club Italiano. Guido Ricciarelli, anima di Spirito di Vino e ideatore dell'iniziativa è entusiasta di questa sua creatura che sta riscontrando un interesse sempre maggiore e adesioni sempre più numerose da aziende di tutta Italia. Oltre 60 i produttori provenienti da 14 regioni per un forum quest'anno davvero memorabile dove i produttori presenti hanno guidato alle degustazioni dei loro vini; dove disquisendo affabilmente sul futuro del vino italiano e sulle guide che si confrontano con internet, confronti e degusti i vini che le quattro più importanti guide d'Italia hanno premiato!. Apre gli interventi Ernesto Gentili della Guida dell'Espresso che esordisce facendo notare che la qualità media dei vini italiani, ma è di difficile interpretazione, perché la necessità d chiudere le guide in tempi troppi veloci per soddisfare le esigenze degli editori, non permette una lettura omogenea dei campioni. Spesso quindi i tempi editoriali creano problemi al lavoro dei redattori. Daniel Thomases della guida di Veronelli ha buttato una provocazione, sostenendo che i vari Cabernet, Merlot e Syrah piantati ovunque in Italia sono arrivati al capolinea che l'epoca dei vini bodybuilder è ormai terminata. Anche una tipologia estrema come l'Amarone ha ristretto il suo mercato solo al Nord Europa. La riscoperta dell'autoctono va presa con cautela, così come non bisogna demonizzare la barrique e tornare a vini acidissimi scomposti fatti in botte poco salubri solo perché vanno di moda…. Mojoli di Slow Food e Gambero Rosso chiarisce dal canto suo che non è possibile pubblicare una guida per i vini di serie A e una sui vini per tutti i giorni... ha sostenuto inoltre che occorre dare spazio agli agronomi, in contrapposizione ai wine maker e che vanno portate avanti quelle aziende che investono in ricerca in collaborazione con l'Università. Occorre, sostiene Mojoli, prestare attenzione al linguaggio perché é cambiato il modo di discutere e di vendere il vino, pertanto anche i giornalisti e chi redige le guide dovrebbero tenere presenti certi cambiamenti. Luigi Cremona, in assenza di Mario Busso influenzato, presenta la sua guida Vinibuoni d'Italia, ultima nata in ordine di tempo e subito dimostratasi diversa, sia per il tema centrale dell'autoctono e dei vini tipici e rispettosi del terroir ma anche perché fatta da giovani con mentalità e risultati piuttosto innovativi rispetto alle altre guide. Ad oggi è l'unica guida consultabile via cellulare e questo in un paese che compra più cellulari che cibo, è decisamente rivoluzionario.