Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
13/03/2008
C'era da aspettarselo! La Cina prima o dopo sarebbe anch'essa entrata direttamente nella produzione di vini di alta qualità direttamente dall'Europa. Come si sa, soprattutto per gli abitanti della nuova Tigre Asiatica, è sempre meglio farsi tutto in casa. La Cina è un mercato interessante per le esportazioni europee di vino. I segnali ci sono da tempo anche se, come abbiamo affermato appena tornati da Vinexpo, molte aziende si lamentano di una struttura logistica non ancora ben strutturata e soprattutto rispettosa dell'integrità del vino. Tutti ci dicevamo che prima o dopo avrebbero copiato i nostri vini e li avrebbero prodotti a casa loro. E invece no! Ecco che spunta uno Chateau nel bel mezzo delle pianure bordolesi di Francia su cui sventola la bandiera rossa. un piccolo avamposto di un ben più importante fenomeno che si svilupperà nel futuro non solo in Francia? Chissà...sta di fatto che dallo scorso anno sono in commercio in Cina 160.000 bottiglie con etichetta tipica bordolese ma di proprietà asiatica. Il nome della cantina si chiama Chateau Latour - Laguens. Oddio l'hanno scelto bene ma la denominazione Latour per ora non possono usarla. La proprietà è di 60 ettari e si trova in una zona "minore" della AOC. La società fa parte di un grande gruppo di importazione di vino italiano, australiano e sudafricano, e si chiama Longhai e ha sede tra Shangai e Pechino. La società ha già creato un sito internet dove si può trovare la storia dell'azienda, le tipologie di vino prodotte, e nozioni di ricette da abbinare e corsi di degustazione. Insomma non maca niente. Peccato che il vino non sia di quelli da lasciare il segno e debba ancora trovare una propria identità di qualità adeguata alla AOC. La strada dalla Francia all'Italia non è poi tanto lunga e dobbiamo tenerci pronti ad acquisizioni di terreni da parte dei cinesi anche da noi.