Parliamone in prima pagina
Incontro con Hilde Soliani.
di Sandra Ianni
21/06/2016
Un “naso” ma soprattutto una donna con una profonda sensibilità, una grande ricettività nel sentire le persone, i luoghi, catturarne le emozioni, i sapori e gli aromi. Nient’altro direte voi? Ed allora aggiungo: una performer originale che esprime la sua interiorità attraverso differenti forme d'arte, tra le quali trovano un posto speciale il teatro e la creazione di profumi artistici. Figlia d’arte, sua nonna creava profumi per Borsari, lei invece è attratta dalla formulazione di ricette innovative, contrasti-accordi di materie prime di rara reperibilità, che danno luogo a fragranze costituite da collezioni insolite. Si tratta di odori pensati per soddisfare i suoi piaceri, o eventi della vita, felici o dolorosi, ma pur sempre importanti e da immortalare. Passioni gastronomiche che si concretizzano in un mix molecolare olfattivo, o in un mezzo per dare forma a ciò che è invisibile, ma percepibile, in cui emerge il suo grande senso di spiritualità.
Da
floreali radianti alle
miscele atmosferiche ispirate al teatro, ogni suo profumo è un pezzo unico, un gioco affascinante ed elegante. Qualunque dei suoi profumi è una parte di se stessa, delle sue passioni, come, ad esempio, la linea ispirata all’alta cucina chiamata “Profumo e gusto in libertà”, o la fragranza realizzata dopo la visita al muro del pianto di Gerusalemme, la riproposizione di quell’odore santo ha trovato espressione nella linea denominata: "Gli invisibili”.
Tutte le sue creazioni a partire dal 2008 sono
work in progress, dalle iniziali quattro ora è arrivata a ben quindici. Quando le parte la
verve creativa nessuno può fermarla, se un piatto o una bibita la emozionano, la commuovono, lei cerca di individuarne gli ingredienti, trasformandoli in un profumo per la persona ma aggiungendo al tempo stesso gli odori che percepisce nell’aria. Da anni sta lavorando sul latte, sia caldo che freddo, sul pane e solo di recente, su espressa richiesta, sul salmone affumicato ed il Riesling.
Voglio raccontarvi come ho conosciuto Hilde, confesso ero molto emozionata solo al pensiero di una persona così speciale - era dal primo esame all’università che non mi capitava - ma è inutile dirlo il suo modo di porsi, la sua risata disarmante e la comune passione per l’enogastronomia ci hanno fatto ritrovare subito dopo sedute al tavolo, di una storica enoteca romana, a conversare amabilmente davanti ad una bottiglia di Champagne, vino che ho scoperto essere la sua grande passione. Come due studentesse in gita scolastica ci siamo portate il resto della bottiglia in treno per un brindisi improvvisato con i bicchieri - ahimè - di plastica, appena arrivate alla stazione di Caserta, proprio davanti alla Reggia che abbiamo immortalato in un
selfie insieme alla nostra amica comune Mena, la speciale persona che ci ha messe in contatto.
Tra le prime cose che ho chiesto a Ilde è stato domandarle quale odore le provocasse fastidio, perché un naso così sensibile nel mio immaginario deve soffrire tantissimo degli odori sgradevoli, e lei mi ha risposto che solo di recente non sopporta l’odore di erba tagliata. Mi ha raccontato della sua vita e delle sue esperienze in un modo elegante e profondo come se ci conoscessimo da sempre, ci siamo così scambiate “piccoli-grandi segreti” di vita vissuta. Dal settembre 2013 ha fatto un voto, che ha rinnovato ogni anno, quello di diventare suora laica francescana, i suoi sandali lo testimoniano. “Non si è trattato di una vera e propria chiamata divina” - afferma Hilde - “ma piuttosto di un’intercessione mediata da mio padre…”, una figura molto importante e la cui scomparsa è stata fonte di un profondo dolore. Come ogni laica francescana lo spirito religioso è un’avventura da vivere facendo del proprio quotidiano, della vita nel mondo, un terreno di rimando a Dio, di riconciliazione a Dio.
Entusiasmante seguirla, nel centro storico di Caiazzo (CE), per assistere in diretta alla creazione di
Franco Pepe - che qualcuno definisce, a ragione, il miglior pizzaiolo del mondo, ovvero una pizza speciale a lei dedicata. Ascoltare i suoi racconti, quelli della creazione di un profumo ded
icato a un uomo che ama follemente, ma inutilmente, e le sue amicizie nel mondo degli chef stellati, tra i quali il suo grande e fraterno amico:
Mauro Uliassi, da lei chiamato amichevolmente Maurino. Quello che colpisce è che Hilde è una donna colta che sa essere, al tempo stesso, leggera e “goduriosa”, davanti ad un cibo o a un profumo, ma al tempo stesso è profonda, esigente e “tranchante”.
Insomma il timore reverenziale iniziale è sparito molto in fretta, il suo atteggiamento solare e positivo è contagioso, specialmente quando abbiamo iniziato a progettare la performance che regalerà al festival
Laghidivini, la manifestazione a carattere nazionale, giunta alla IX edizione, dedicata ai vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani che sto organizzando per l’ultimo fine settimana di giugno sul lago di Bracciano. Delineare la performance si è trasformato in un gioco in cui mi sono lasciata condurre dal suo coinvolgente modo di narrare; affabulante e professionale al tempo stesso, poiché Hilde ha un modo di interrelarsi che incanta, come una
maghessa, come un angelo, come un’artista soltanto sa fare.