Organo Ufficiale dell'Accademia Internazionale Epulae
Direttore Responsabile
Angelo Concas
05/04/2008
VINITALY SEMPRE PIÙ MONDIALE: UN VISITATORE SU DUE È STRANIERO Nei primi due giorni di manifestazione gli operatori professionali provenienti dall’estero sono aumentati del 25% rispetto all’edizione 2007. Soddisfatti gli espositori. Verona, 5 aprile 2008 - Vinitaly 2008 si appresta a battere il proprio record storico nelle presenze di operatori provenienti dall’estero. Nei primi due giorni di manifestazione, infatti, un visitatore su due è straniero, con un aumento del 25% sul 2007 (quando gli operatori esteri totali furono 38 mila da 102 Paesi), e sono oltre 2.700 i giornalisti accreditati da più di 50 Paesi. Il più grande salone mondiale dedicato ai vini e distillati (4.300 espositori da oltre 30 Paesi) sta registrando un consenso sempre maggiore in termini di business per le aziende del settore, che stanno già chiudendo contratti. Vinitaly si conferma così efficace sistema integrato di promozione in termini di immagine e commerciale sui mercati mondiali, grazie anche al Vinitaly World Tour in Russia, Cina, Giappone, India e Usa. Un’organizzazione, quella dietro a Vinitaly, considerata patrimonio del sistema enologico internazionale, che permette un numero di contatti commerciali per espositore destinato quest’anno a battere il già ragguardevole numero di 33 contro 11-15 delle altre rassegne concorrenti. In aumento i buyer asiatici e sudamericani. L’interesse per il vino italiano viene testimoniato dagli operatori che partecipano ai focus che Vinitaly dedica ai mercati tappa del Vinitaly World Tour. Alle conferenze di approfondimento su India, Russia, Usa, Cina e Giappone quest’anno si aggiunge il Brasile, sia per l’interessamento espresso da questo Paese per l’import dall’Italia, sia per l’attenzione che deve essere giustamente dedicata a un mercato di grandi dimensioni che si sta affacciando al consumo di vino. La partecipazione ai momenti formativi organizzati da Vinitaly evidenzia la voglia delle aziende vitivinicole italiane di orientarsi sempre più all’export, nella consapevolezza che al di fuori dei confini nazionali le opportunità per il nostro prodotto sono in continua crescita.